PASQUALIN SU CONTRATTO CHIELLINI DEL PIERO GIOVINCO / ROMA – Claudio Pasqualin, procuratore di diversi calciatori di Serie A ed ex vicepresidente dell’Aic , è intervenuto oggi ai microfoni di ‘A Tutto Campo, ‘RadioIES’. Queste le sue dichiarazioni:
Sul nuovo contratto di Chiellini
“Io sono favorevole al nuovo contratto e ne penso tutto il bene possibile. L’ho detto anche al mio ex capo, Sergio Campana e cioè che era ora che si arrivasse a liberalizzare i contratti. All’inizio non gli è piaciuta affatto la mia affermazione, poi di più quando gli detto che tutto naturalmente deve ssere regolarizzato da norme che restino dentro un quadro normativo che sia dettato da un testo fondamentale, quale deve essere l’accordo collettivo. Faccio un esempio: con il trasferimento di Gianluca Vialli all’estero riempii una ventina di pagine di clausole in cui erano previste molte clausole. Mi sentivo invece diminuito nella mia capacità professionale ogni volta che dovevo stilare un contratto in italia Sembrava di riempire un modulo per semi-deficenti, con condizioni standard scritte in piccolissimo che affolavano i fogli e un solo spazio bianco in cui inserire le cifre. Adesso si può articolare un contratto con tutte le condizioni del caso, e ora sta al procuratore uscire allo scoperto, dando prova di preparazione giuridica e tecnica.
Troppe Clausole?
“Non ci sono troppe clausole secondo me. Sono frutto dell’incontro delle parti, Chiellini non avrebbe firmato il contratto se non fosse stato d’accordo. Non è privo di logica il divieto di far intraprendere una nuova attività lavorativo, perchè visto il pagamento ricevuto dal giocatore è normale che la società non voglia che il giocatori sia distratto”.
Sull’operato di Campana
“Campana è li da 40 anni, ed io gli ricordo sempre che solo la Regina Elisabetta è allo stesso posto da più tempo . Sergio però ha saggezza, buonsenso, e mi sento di dire che quanto ha fatto finora è stato solo un bene per il calcio. Si è sempre distinto per misura e buonsenso. Il rischio ora è di praticare un certo sindacalismo, facendo ancora riferimento allo sciopero e al diritto dei lavoratori, quando sappiamo tutti che sono lavoratori atipici.
Le società vogliono imporre il trasferimento ai propri giocatori
“Anacronistico, fuori dal tempo, impensabile che l’Aic possa mollare su questo principio ed ha ragione. Tutte le lotte di 29 anni fa furono fatte proprio per abolire questo vincolo a vita, sarebbe una restaurazione sbagliata. Probabilmente i presidenti portano avanti queste richieste per strategia, si chiede 100 per ottenere 10 insomma. Si può comunque arrivare ad un accordo per far si che lo scopero non avvenga, uno sciopero che la gente non capirebbe e non apprezzerebbe. Il calcio deve legiferare autonomamente, anche derogando dalle leggi europee”.
Sull’abolizione della figura dei procuratori da parte della Fifa
“Qualche anno fa avrei detto che appartenere ad un elenco professionale, che essere avvocati dovesse essere determinante in questo lavoro. Ma oggi ho constato con mano che non ècambiato nulla sotto il profilo della concorrenza, perchè ci sono ancora i “figli d’arte”, c’è ancora strapotere di alcuni personaggi che hanno preso la licenza chissà dove, e quindi ormai la macchina è avviata. Conoscendo la Fifa, indeitro non si torna, e i procurato devono rendersi conto di aver perso una grande occasione. Potevano accettare le norme evitando di arrivare fino a questo punto, invece troppe volte si è pensato egoisticamente senza neanche migliorare limmagine che si ha di questo lavoro”.
Su Giovinco
“Sebastian è contento di trovarsi a Parma ma rammaricato perchè ha subito tantissimi infortuni. Dovrebbe tornare però contro l’Inter dal primo minuto”.
Del Piero ha mai trattato con l’Atletico Madrid?
“Mai mai mai. Non abbiamo mai trattato con loro. Quando ci fu il rinnovo ci contattarono Real Madrid e Manchester United, ma lui non ha mai avuto dubbi però. Io un pò traballai…(ride, ndr)”.
Fonte: RadioIES
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