BOLOGNA, COLOMBA SU CRISI / BOLOGNA – La situazione al Bologna versa in uno stato grave. Gli stipendi dei giocatori non sono ancora stati percepiti, e si parla di penalizzazioni in classifica, per non dire di fallimento della società. Interpellato da Sky Sport 24, l’ex allenatore Franco Colomba ha così commentato la vicenda: “La vivo come un allenatore che, dopo aver inseguito per una vita la panchina del Bologna ed aver raggiunto buoni risultati in un anno, 12 mesi dopo viene allontanato. Mi è stato detto di non ficcare il naso negli affari societari, ed ora si è visto di cosa si trattava. Sono anch’io tra quelli che non hanno visto un euro. Questa città merita ben altro trattamento”.
“Se si parla di penalizzazioni – insiste Colomba -, un motivo ci sarà. E’ gravissimo che, nonostante il lontano termine del 15 novembre per pagare gli stipendi di giugno, la società non sia riuscito a rispettarlo. Significa che c’è un problema grosso in pentola. Porcedda? Giudico le persone dalle azioni, e chi con me si è comportato da scorretto, lo credo capace di farlo anche con gli altri. Ma non pensavo che si arrivasse a questo punto. Non si finisce mai di imparare…”.
A questo punto, è lecito domandarsi perché il presidente abbia assunto un incarico di cui non poteva sobbarcarsi, economicamente parlando: “Chiedetelo a lui. Credo che, il giorno che metterà le carte in gioco, la situazione sprofonderà ancora più in basso di adesso”. E sul fatto che Porcedda stesso è costretto a girare con la scorta, Colomba chiosa: “Bologna è civile ai limiti dell’autolesionismo, pur di non fare danno a nessuno. Se si è arrivati a questo punto…”.
M.T.