CESSIONE ROMA DRAGONI SU PASSAGGIO PROPRIETA’ / ROMA – Il giornalista del quotidiano finanziario Il Sole 24 Ore, Gianni Dragoni, è intervenuto quest’oggi ai microfoni di Teleradiostereo, rivelando alcuni particolari legati al passaggio di proprietà della Roma:
Innanzitutto complimenti, perchè lei c’aveva anticipato la presenza di un magnate qualche settimana fa. Lo studio legale Tonucci torna in ballo dopo la vicenda Soros. Risulta anche a lei tutto quello che è stato scritto sulle pagine de “Il Messaggero” da Rosario Dimito?Non ci sono ancora comunicazioni ufficiali, a parte il comunicato Italpetroli, che in realtà non ha smentito nulla. Qualche cautela è meglio mantenerla, però si può certamente considerare un articolo attendibile. In questa fase c’è riservatezza, ma obbligo di non rendere pubbliche le offerte non vincolanti no. Una forma di maggiore pubblicità sulla trattativa garantirebbe anche più trasparenza. Di solito questi comunicati vengono sollecitati dalla Consob, che però a volte agisce in ritardo.
Al momento sembrerebbe in vantaggio l’offerta americana, guardata in meniera diversa e sostenuta dalla corrente di pensiero che fa capo al nuovo amministratore delegato della banca.
Il fondo Aabar è azionista di Unicredit, forse un azionista del genere viene visto con qualche attenzione maggiore da chi deve vendere.
Le risulta la presenza di un altro investitore americano?
Non mi risulta, ma potrebbe esserci. Credo sia giusto guardare a tutte queste indiscrezioni con cautela. La banca a settembre si era rivolta anche ad un investitore che aveva manifestato in passato interesse, cioè Fisher. C’è poi sempre un concorrente italiano, cioè Angelucci, con delle entrature politiche insidiose, che ha valutato la Roma meno, intorno agli 80 milioni. L’offerta è sicuramente più bassa, sarà stata fatta una valutazione più aderente all’effettiva realtà economica di una società come la Roma. Ricordiamo comunque che sono valutazioni non impegnative, la Roma ultimamente in Borsa aveva raggiunto questo valore ma poi da lì a fare un’offerta ce ne passa. L’offerta potrebbe essere anche più bassa, in virtù dei contratti dei calciatori e di ulteriori spese da affrontare, come aumento di capitale e mercato. Il marchio è stato scorporato dalla Roma, ma è dentro una società di cui la Roma possiede il 97%, Trigoria invece a fine 2005 è stato venduta, per poi essere ripreso in affitto, ad una società gestita da Roma 2000.
Se lei dovesse propendere tra uno dei soggetti evidenziati in questi giorni, per chi farebbe il tifo?
Non dovrei espormi in questo senso, ma credo che entrambi siano soggetti interessanti, perchè sono investitori nuovi, diversi dai soliti volti che si vedono nel calcio. Il fondo Aabar è dotato di risorse quasi illimitate, anche se nessuno butta i soldi. L’altro fa già parte del mondo sportivo. In Inghilterra gli investitori arabi sono stati più generosi nel rinforza la squadra (Manchester City), rimane però solo una considerazione. Qualora si concretizzasse una di queste due trattative, i tifosi potrebbero essere soddisfatti.
Fonte: Romanews.eu