I contro all’abrogazione del decreto Pisanu

ROMA – Con l’abrogazione del decreto Pisanu molti hanno parlato di rispetto dei diritti civili dei cittadini in rete.

Al contrario Piero Grasso il procuratore nazionale antimafia, ha dichiarato: “Penso al rischio che i 16.000 reati rintracciati in Rete dalla Polizia postale possano svanire per sempre. Penso a un pedofilo, a un terrorista, a un mafioso che accosta la sua auto accanto a un pub che ha il collegamento wifi, e dalla sua auto chatta, comunica, fa affari, commette reati. E allora mi chiedo se non si possa trovare un punto di equilibrio tra l’esigenza della sicurezza e il diritto inalienabile della libertà di ciascuno”.

ITALIA UNICO PAESE CON TALI RESTRIZIONI – “E infatti da noi la Polizia postale ha potuto svolgere indagini che si sono concluse con successo. Una liberalizzazione senza possibilità di controlli è un rischio. Attraverso la Rete si commettono truffe, truffe informatiche, furti d’identità. Attraverso Internet si consumano reati terribili quali la pedopornografia. E sulla Rete viaggiano i messaggi delle organizzazioni terroristiche, delle organizzazioni mafiose”.

NECESSARIO IL CONTROLLO DELLA RETE – “Dobbiamo avere la consapevolezza di ciò che viaggia sulla Rete. Il problema è riuscire a identificare i soggetti che commettono reati attraverso Internet. Se è un insopportabile fardello farsi identificare, magari lasciando una fotocopia di un documento di riconoscimento a un gestore di un locale pubblico che è collegato alla Rete, è interesse del governo riuscire a garantire la sicurezza e l’ordine pubblico perseguendo, come ci sollecitano ormai diverse Convenzioni internazionali, il cosiddetto ‘cyber crime’

EQUILIBRIO TRA SICUREZZA E LIBERTA’ – “Credo che sia giusto che un tavolo tecnico in tempi rapidissimi lavori per trovare un punto onorevole di mediazione tra sicurezza e libertà”

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