UDINESE PINZI SU GUIDOLIN E CAGLIARI / UDINE – Vietato rilassarsi, o abbassare la tensione in vista del Cagliari perché l’Udinese ha di fronte a sé un ostacolo durissimo da affrontare domenica, in casa, alle ore 15. Giampiero Pinzi, centrocampista multiuso di Guidolin, avvisa i naviganti in vista del match del ‘Friuli’, primo impegno di tre gare in una settimana per i bianconeri. “Il Cagliari è una squadra che soprattutto in trasferta – ha detto – si chiude molto bene, contro la quale non è mai facile giocare e che cerca di sfruttare al meglio contropiedi e ripartenze. Sarà una partita totalmente diversa da quella di Bari e che dovremo affrontare con il massimo della concentrazione. Questo è un campionato molto equilibrato, livellato, e in cui nessuno può permettersi cali di tensione”.
UNITI GRAZIE A GUIDOLIN – La sensazione, confermata dai risultati dell’ultimo mese, è che l’Udinese abbia ingranato la marcia giusta e il centrocampista romano prova a spiegarne le motivazioni. “Il mister ha fatto un grandissimo lavoro in questi mesi – ha spiegato Pinzi –. Credo che in campo si veda come il nostro sia uno spogliatoio davvero unito, in cui tutti remano nella stessa direzione. Secondo me abbiamo un grande spirito di squadra che ci può permettere di ottenere risultati e punti anche in situazioni in cui, magari, non meriteremmo appieno. Il mio uso multiruolo? Io gioco dove c’è la necessità e vuole l’allenatore. Ma in linea generale riuscire ad essere camaleontici, come lo siamo stati nelle ultime domeniche, è molto positivo. In settimana effettuiamo sempre sessioni di allenamento diverse a seconda dell’avversario domenicale per farci trovare preparati al momento giusto”.
NESSUNA PREVISIONE – Pinzi non vuole parlare di obiettivi. Non si lancia – giustamente – in proclami che nel calcio sono sempre pericolosissimi. “Secondo me non è corretto fare previsioni – ha detto – così presto. Il campionato è ancora lunghissimo e i valori reali delle squadre si delineeranno per bene soltanto nei prossimi mesi. Noi dobbiamo soltanto pensare a pedalare, a non lasciare nulla al caso e ad arrivare il prima possibile alla fatidica quota dei 40 punti. La mia storia personale, e anche quella dell’Udinese, insegna infatti che anche quando siamo arrivati in Europa siamo sempre partiti pensando inizialmente a salvarci. Anche nell’era Spalletti. Somiglianze con quella squadra? Innanzitutto che anche in questa stagione abbiamo un grande allenatore come Guidolin, per il quale i numeri parlano da soli. E poi, mi ripeto, un grandissimo spirito di gruppo come lo avevamo allora”.
Fonte: Udinese.it
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