Controllato l’utilizzo di Facebook nelle grandi organizzazioni

Controllato l’utilizzo di Facebook nelle grandi organizzazioni – Un’impresa della Silicon Valley ha monitorato l’uso di circa un migliaio di applicazioni all’interno di uffici di grandi organizzazioni. Gli impiegati stiano prendendo il controllo delle reti aziendali.

Sotto state messe sotto controllo, tra marzo e settembre di quest’anno, oltre settecento grandi organizzazioni, principalmente distribuite tra Nord America, Europa e Asia.

Dietro l’occhio vigile del ‘Grande Fratello informatico’, un’impresa della Silicon Valley, che ha monitorato l’uso di circa un migliaio di applicazioni all’interno di uffici di grandi organizzazioni, con l’obiettivo primario di capire se il crescente uso di strumenti in grado di scambiare parole e trasferire file, senza molti controlli, metta in qualche modo a repentaglio la sicurezza delle attività dell’impresa.

LA RICERCA – Questa ha permesso di suddividere le applicazioni in tre grandi gruppi: quelle utili a socializzare, quelle per comunicare e infine quelle per condividere. Tra le prime, ovviamente Facebook, risulta essere la più diffusa, con 500 milioni di iscritti, ma anche quella che assorbe il maggiore traffico rispetto a tutte le altre (ben 47). Agli occhi dei ricercatori, è proprio questo utilizzo di massa delle applicazioni, oltre i rischi implicabili dalle stesse e la banda consumata, che porta a ritenere che gli impiegati stiano prendendo il controllo delle reti aziendali.

UTILIZZO INASPETTATO DELL’APPLICAZIONE – La maggior parte dei funzionari però, al contrario di quanto si pensi, dopo essere entrati nella pagina personale, si limitano a curiosare le conversazioni degli amici, a risalire agli spostamenti del giorno prima o a cercare di capire dove si trova il soggetto ‘indagato’, grazie all’ultima novità chiamata Places. Nello specifico, la quota di banda consumata dalla semplice “osservazione” è pari al 69 per cento del totale.

RUOLO DELLE AZIENZE – Pochissimi sono invece, coloro che scrivono o intervengono sul social network nell’orario di lavoro. Infatti prendendo sempre come riferimento il volume di traffico generato, per gli studiosi, solo l’uno per cento dei funzionari sarebbe attivo in tal senso. Le imprese dovrebbero avere, spiegano gli autori del proggetto, un ruolo decisivo sulla faccenda, specialmente su quanto detto sui progetti in fase di elaborazione da parte dei funzionari, sulle condizioni dell’impresa o anche solo sui viaggi aziendali.

Paradossale rimane, come l’ideatore di Facebook, ossia Zuckerberg, abbia creato un mondo dal quale lui stesso si tira fuori. E’ noto infatti, quanto sia restio a lasciare dichiarazioni alla stampa; persino sul suo profili, le uniche parole che si leggono sono “I’m trying to make the world a more open place”.

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