ROMA – In un’intervista rilasciata ai microfoni di Sky per la rubrica ‘I signori del calcio’, Claudio Ranieri, ha parlato della sua scelta di allenare la Roma, sua squadra del cuore: “Come facevo a dire di no alla Roma? Da Roma ero partito 36 anni fa, ero un ragazzino in cerca di un domani, di un futuro, di sapere quale fosse la mia vita, se nel calcio o no. Per cui, quando mi telefonarono, ho avuto mille pensieri, perché mi dicevo: ‘E’ casa mia, vado lì e se le cose vanno male che succede?’ Poi ha vinto il cuore, la grande voglia di essere l’allenatore della squadra del mio cuore, per cui sono tornato e ora lotto. Molti dicono: Ranieri è nervoso, Ranieri potrebbe essere stressato. Non è così. Io sono stressato quando non lavoro. Lo stare in mezzo a questo caos, mi fa stare con il giusto equilibrio. La Juventus? E’ stata una bella soddisfazione. Sapevo che c’era da ricostruire un ambiente, avevo dei campioni meravigliosi, però ne erano partiti molti di più. Il progetto era di riportare in 5 anni la Juventus ai grandi livelli, per cui dissi di sì perché avevo l’esperienza giusta per poter guidare una squadra come la Juve. E sono sincero, mi dispiacque molto andar via, perché ero convinto di aver fatto un gran bel lavoro”.
A.B.
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