Scontri Italia-Serbia, a Genova non si gioca

SCONTRI ITALIA-SERBIA, A GENOVA NON SI GIOCA / Genova – I tifosi serbi (circa 1.600) stipati in curva hanno rotto vetri e recinzioni e hanno lanciato i fumogeni e petardi dall’alto delle proprie gradinate, prima verso la gradinata nord (verso sostenitori italiani), poi verso il campo. L’intervento dei vigili del fuoco è stato accompagnato dal’esplosione di una bomba carta. La polizia italiana, pronta a intervenire in tenuta antisommossa facendo irruzione sugli spalti, ha preferito non intervenire per evitare maggiore violenza. Il delegato Uefa ha deciso di giocare ugualmente la partita. E’ stato anche aperto un idrante verso i tifosi serbi. Prima degli inni nazionali la Nazionale Serba si è presentata sotto il settore ospiti e ha applaudito ironicamente i propri sostenitori. I motivi dell’aggressione e della protesta, non ancora confermati, sarebbero politici. I tifosi hanno anche inneggiato al duce durante i loro cori. Dopo sei minuti dal fischio d’inizio, al secondo lancio di petardi in campo, l’arbitro ha ritenuto non garantita la sicurezza dei giocatori e ha rimandato le squadre negli spogliatoi.

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