Napoli, Lavezzi campione anche di solidarietà

DIEGO LAVEZZI FRATELLO POCHO / NAPOLI – Il Mattino riporta alcune dichiarazioni di Diego Lavezzi, fratello del più famoso Ezequiel, in cui si può conoscere qualcosa del Pocho come uomo, oltre che come calciatore. Ne vengono fuori alcuni retroscena interessanti, come le iniziative benefiche che il Pocho sostiene, nel riserbo più assoluto, per dare una mano ai ragazzi della sua città, Villa Gobernador Galvez, afflitta da una povertà senza appello. Lavezzi, insieme al fratello, ha infatti istituito un’associazione, l’Ansur (Asociacion Niños del Sur), per fornire assistenza ai suoi concittadini meno fortunati.

AIUTO AI MENO FORTUNATI – Diego Lavezzi racconta come è iniziata l’esperienza umanitaria della famiglia Lavezzi: “Prima che mio fratello iniziasse a giocare a livello professionistico, con alcuni amici dell’Atletico Coronel Aguirre, la prima squadra di Ezequiel, istituimmo una biblioteca pubblica con undicimila libri ricevuti in dono. Fu molto bello. A causa della mancanza di cibo, e quindi della cattiva alimentazione, alcuni ragazzi che giocavano nella squadra iniziarono ad avere dei problemi. Fu da lì che decidemmo di dare una svolta e iniziare a lavorare con l’ong della nostra città, chiamata «Vincoli», che si dedicava alla prevenzione di droghe, violenza familiare e sessuale. Allo stesso tempo, accanto al coordinatore e alle scuole, che assistevano i nostri bambini, ricevemmo statistiche per ogni ragazzo: potevamo controllarne le prestazioni, la frequenza e il rendimento scolastico, avvisando i genitori se i loro figli avevano problemi”.

LA FAMA CONTRO LA FAME – Poi arrivarono soldi e successo, e i fratelli Lavezzi poterono mettere in atto il loro obiettivo: regalare maglie e palloni ai bambini meno fortunati. “Io so quanto può fare un pallone per chi non ha niente”, il motto del Pocho, che ripete spesso parlando del suo impegno sociale. Diego Lavezzi racconta le modalità di questo impegno: “Dal giorno del debutto di Ezequiel in prima divisione, nove anni fa, iniziammo a parlare del momento in cui avremmo potuto mettere in atto qualcosa che potesse favorire la formazione umana e culturale dei ragazzi del quartiere. Grazie alla posizione di Ezequiel, l’anno scorso il nostro sogno si è avverato. Sono molto orgoglioso di mio fratello e della sua generosità”.

A.P.

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