DI CANIO SU TOTTI / ROMA – L’uscita dal campo polemica di Francesco Totti ieri nel match vinto dalla Roma contro l’Inter ha fatto storcere il naso a molti tifosi ed addetti ai lavori. Tra gli accusatori del capitano giallorsso c’è anche Paolo Di Canio, ex attaccante della Lazio, che a ‘Mediaset Premium’ ha parlato in modo piuttosto piccato del capitano giallorosso. “Trovo incredibile quello che ha fatto quando è stato sostituito, è di una gravità assoluta. È mancanza di rispetto verso i compagni che rimangono in campo. Il compito di un capitano è rimanere vicino alla squadra. Questo, invece, significa essere egoisti, perché un leader vero non deve mai lasciare i compagni da soli, deve rimanere a bordo campo, esultare insieme ai compagni. Lui invece si è dimostrato egoista, perché pensa di essere protetto. – ha detto Di Canio – L’anno scorso c’è stata più responsabilità nella squadra quando Totti è stato fuori e risultati si sono visti. Ieri quando è uscito Totti la Roma è sembrata di nuovo una squadra, tutti che si aiutavano”.
Per Di Canio il comportamento di Totti è da censurare. “Quando dà un calcione o sputa in faccia a un avversario non si comporta da leader. L’espressione di Vucinic quando esulta con rabbia è anche contro Totti. Sembra dire: “C… io mi impegno tanto, sono importante, potrei essere utile, ma c’è uno che deve giocare per forza al posto mio altrimenti succedono dei casini”. La gestione di Totti è questa – prosegue Di Canio – lo sanno tutti: da 2 anni lavora solo 2 o 3 giorni a settimana con Vito Scala. È stato un grande giocatore, ma ora è diverso. I veri leader sanno sacrificarsi per la squadra. Per esempio Giggs e Scholes nel Manchester Utd all’occorrenza si trasformano anche in terzini, senza mai polemiche, sono istituzioni ma sono disponibili. Non direbbero mai come Totti dopo la partita col Bayern: abbiamo fatto catenaccio accusando di fatto l’allenatore”.