JUVENTUS STORARI / TORINO – Finora l’unico volta che ha alzato al cielo un trofeo lo ha fatto da comprimario, da secondo portiere. Ora, a 33 anni, Marco Storari ha voglia di essere protagonista. Ma senza far proclami, perché il motto di questa Juve operaia è ‘lavorare a testa bassa’. “In questa società – ha detto Storari in un’intervista rilasciata a Tuttosport – si respira aria di vittoria, si sente la responsabilità di far sognare una tifoseria composta da milioni e milioni di persone. Però noi giocatori dobbiamo mantenere il profilo scelto dalla società: non ci mettiamo a fare proclami, a parlare di scudetto. Semplicemente lavoriamo duro, sempre, e poi vediamo i risultati che arrivano”. Il gruppo bianconero è compatto: “Io di squadre ne ho girate tante – ha ammesso il 33enne nativo di Pisa – esperienza ne ho maturata. Posso dire che questo gruppo è unito e sereno. Sappiamo lavorare concentrati, sappiamo ridere e scherzare. Toh, prendete Pepe: una volta smesso col calcio, potrà benissimo iniziare una carriera da comico”. In campionato l’Inter è già in fuga: “L’Inter ha vinto tutto, vuole continuare a farlo: può darsi che sia un po’ più avanti. Però s’è già visto che è un campionato molto difficile per tutti”. Stasera c’è il Palermo di Miccoli: “So che Miccoli è stato convocato. Sono contento a prescindere, quando qualcuno recupera da un infortunio. Sia che giochi lui o un altro, comunque, il Palermo resta temibile. Ne abbiamo parlato con il tecnico e ne abbiamo parlato tra noi giocatori: ci sono un mucchio di giovani pericolosi. Noi siamo reduci da un successo a Udine che dà morale e rende tutto più facile, è su quella strada che dobbiamo continuare”.
C.Z.