FIRENZE – Continua a tenere banco in casa Fiorentina la questione legata al rinnovo contrattuale di Riccardo Montolivo. Al giocatore, in scadenza di contratto nel 2012, è stato proposto un quinquennale dalla società viola e, dalle parole del direttore sportivo Corvino, sembrava che mancasse davvero solo la firma, ma Montolivo ha chiesto ancora del tempo. Un scelta che ha indispettito il presidente viola Andrea Della Valle (prima del match contro le Isole Far Oer dell’Italia si era detto “esterrefatto della situazione”) e che ha provocato un botta e risposta tra le parti. Adesso, il procuratore del giocatore, Giovanni Branchini, cerca di spiegare meglio la posizione del suo assistito: “Cerchiamo di chiarire quello che per me non è un caso – le sue parole a ‘La Nazione’ -, in modo da non parlarne tutti i giorni. Lo considero un tentativo giornalistico di rinverdire quotidianamente un argomento. Così si riempiono le pagine o si fanno i programmi radio-televisivi”. Andrea Della Valle aveva anche dato del “furbetto” a Branchini, ma il diretto interessato non appare infastidito: “Non sono arrabbiato per quella parola, gli è evidentemente sfuggita. Nello stesso momento sottolineo gli apprezzamenti che Della Valle ha fatto sul mio conto, perché sa benissimo come ho lavorato negli ultimi anni con la Fiorentina e non può pensare cose negative di me. Sono contento che l’azionista di riferimento sia intervenuto sul rinnovo di Riccardo, significa che la vicenda lo interessa e questo per me è positivo”
“UTILITA’ ZERO” – Branchini non vuole che si continui a parlare della situazione, anche perché, come già ripetuto in questi giorni, non esiste nessun caso: “Ha utilità zero il tormentone sul rinnovo del suo contratto. Riccardo ha il diritto sacrosanto di riflettere su una scelta che fra due anni condizionerà il resto della sua carriera. Non ci sono aspetti nascosti, né altre motivazioni segrete. E i soldi davvero sono l’ultimo dei problemi. Il giocatore e la società devono avere obiettivi comuni, è su questo che si misura la sintonia e di conseguenza la voglia di proseguire insieme. Ma voglio chiarirmi meglio per evitare equivoci. Riccardo non ha nessun diritto di giudicare i programmi della Fiorentina, né di salire sul pulpito, il suo non è un ricatto della serie io resto se la squadra sarà più forte. Lui non ha il ruolo per potersi permettere una valutazione pubblica sulle scelte strategiche, ma vuol essere sicuro di prendere una decisione di cui poi non si pentirà. Quando parlavo di riflessione legittima mi riferivo a questo”.
TEMPO – Infine, Branchini ha parlato anche della tempistica della risposta, affermativa o negativa, alla proposta della società: “La posizione di Montolivo è sincera e onesta, lui non si vede con altre maglie che siano diverse da quella viola, ma ha chiesto tempo per fare delle verifiche. Quanto? Non so, forse qualche mese, o magari meno. Nella mia esperienza non ho visto giocatori importanti che se ne sono andati senza che la scelta fosse, in qualche modo, condivisa con la società”. Intanto, Inter, Juventus e Arsenal seguono con attenzione la vicenda.
Alessio Lento