ROMA – Tifosi e tifose della Roma sono impazziti di gioia alla notizia dell’arrivo nella Capitale di Marco Borriello. L’attaccante partenopeo è stato il diamante regalato in extremis dalla presidente Sensi alla sua squadra: un dono graditissimo che ha fatto entusiasmare il popolo romanista e incentivato le ambizioni. Nota romantica che ha fatto del tutto vacillare l’equilibrio dei sostenitori giallorossi,è l’indiscrezione secondo la quale Borriello avrebbe detto un secco ‘no’ all’acerimma nemica della Roma, la Juventus. In realtà, da professionista qual è, il centravanti ci ha pensato molto su prima di non accettare l’offerta dei bianconeri. Decisiva sulla scelta il pressing dei giallorossi, come ha rivelato a Sky Sport l’agente di Borriello, Tiberio Cavalleri. “Non è stato un ‘no’ netto alla Juve – ha detto il procuratore – Sono stati due giorni di intense riflessioni, affatto facili, in cui c’era di mezzo una carriera. Poi sulla scelta ha inciso la volontà della presidente Rossella Sensi che ha condotto la trattativa. Ha pesato anche il fatto che la Roma giocasse la Champions e la Juventus no. Inoltre c’era un discorso a lunga durata proposto dalla Roma, mentre dalla Juve, almeno fino a quando ci abbiamo parlato, non era così. Il iscatto obbligatorio? No, quello è solo un gentle agreement che ci sarebbe potuto essere anche con la Juventus”.
TOTTI – In quei due giorni di riflessione Borriello è stato tempestato di messaggini. “Molti giocatori della Roma lo hanno chiamato invitandolo a scegliere la Roma. Totti? Non facciamo nomi, ma è possibile che anche il capitano possa aver mandato un sms…Comunque l’onda di affetto, di calore umano che Marco ha ricevuto ha avuto un notevole peso”.
MILAN – Dei nomi di possibili partenti non figurava nei mesi scorsi quello di Borriello. Fra i rossoneri in mezzo ai rumors di mercato c’era sempre Huntelaar o Ronaldinho: Borriello sembrava titolare inamovibile, poi invece improvvisamente tutto è cambiato. “C’è stato un repnetino cambio d idee quando si è capito che Robinho sarebbe potuto arrivare a Milano. Da lì è stato tutto un effetto a cascata. Marco si è ritrovato da essere titolare ad essere messo in discussione – ha spiegato Cavalleri – non certo una bella situazione per un ragazzo che si trova nella fase propulsiva della sua carriera, che è nel giro della Nazionale. Restare al Milan avrebbe significato combattere ogni domenica per un posto da titolare: non che la sfida mettesse paura a Marco, ma lui voleva altro, una squadra che puntasse su di lui. Ed ha scelto la Roma che ha mostrato di volerlo tantissimo”.
DUALISMI – “Adriano? Non credo sia un problema: ci sono molte partite, c’è spazio per tutti – ha detto l’agente – Stessi problemi di Toni? Non credo. Toni e Borriello sono diversi. Marco crea movimento”.
C.Z.