MILANO – Kakhaber Kaladze non ci sta. Il difensore georgiano, fuori dai piani del Milan e del tecnico Allegri, risponde a chi parla di mancate convocazioni per via delle precarie condizioni fisiche. “Può darsi che la gente si sia convinta che non mi fanno più giocare perchè sono rotto o bollito – ha detto al ‘Corriere della Sera’ -. Io non curo le pr, non parlo con i giornali, però adesso voglio che si sappia la verità. A stare zitto passi per fesso e questo magari giustifica gli striscioni dei tifosi, condizionati da mesi e mesi di balle che sono state messe in giro. Alcuni giornali sono ormai l’ufficio stampa del Milan”. Poi l’affondo sulla società: “Mi dispiace per come mi stanno trattando, ma io ho vissuto periodi peggiori. Passerà anche questo. Io e Jankulovski in disparte? Ma non è Allegri che decide. Lo rispetto, è un tecnico preparato. Gli hanno soltanto detto che Jankulovski e Kaladze non devono giocare. Non ho mai visto un allenatore che dopo 4 giorni decide che uno deve stare fuori. Lo stile Milan non c’è più e questo non è più il mio ambiente. Mi vergogno per loro”. Dichiarazioni forti che sicuramente non faranno piacere al club di via Turati. Si attende, dunque, la replica della società.
A.L.
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