Serie A, dalla Juve di van Persie al Milan di Tevez: il campionato senza(?) principi azzurri

SERIE A VAN PERSIE JUVENTUS MILAN TEVEZ / ROMA – Capita di essere sulla bocca di tutti per tre mesi e di finire nel dimenticatoio di un Paese intero. Capita che un’altra nazione si goda i tuoi colpi da maestro, anche quando l’Italia fa di tutto per non pensarti. Se ti chiami Robin van Persie, ad esempio, la valanga di gol che stai segnando nel Manchester United non può non far male al cuore dei milioni di tifosi della Juventus che ti avevano già figurato con la loro maglia. In una digressione che ha il sapore della favola, ecco che Serie A avreste potuto vedere se il calciomercato estivo non avesse lasciato tanti colpi in canna.

La Juventus è stata accostata a una pletora di giocatori, ma nessuno sta facendo bene come van Persie: 9 presenze e 7 gol, con una tripletta già all’attivo, è lo straordinario bottino con cui ha avviato la seconda vita nel Manchester United, dopo aver seppellito il passato nell’Arsenal. Con uno così (al posto, per dire, di Bendtner), una Juve già prima in classifica avrebbe probabilmente creato il vuoto, segnando almeno cinque gol in più e, probabilmente, trovandosi ancora a punteggio pieno (l’unico pareggio è arrivato a Firenze). Se poi a centrocampo ci fosse stato Verratti, che oggi fa stropicciare gli occhi al PSG e alla Francia intera, probabilmente non si sarebbe dovuto neppure parlare di periodo di riposo per Pirlo: con uno così a imparare da lui (e a fiatargli sul collo), il fuoriclasse bianconero avrebbe potuto dormire sonni tranquilli. O chissà, temere per il posto da titolare…

Non se la passano meglio a Milano: che Milan sarebbe stato se a gennaio fosse andata diversamente la telenovela CarlosTevez? Oggi i rossoneri non trovano la via del gol, mentre l”Apache’ trascina il Manchester City con 5 presenze e 4 reti. Tecnica indiscutibile, spietato sotto porta, leader dentro e fuori dal campo: praticamente le caratteristiche dei “senatori” che hanno lasciato il Milan la scorsa estate. Altri rimpianti, meglio non parlarne.

E l’Inter? Buona cosa vincere il derby, ok. Bene anche l’avvio di stagione. Ma non si fatica a pensare a che squadra sarebbe stata se fosse arrivato, per dire, un Eden Hazard qualunque. Oggi il belga fa parte di una trequarti da urlo nelChelsea, dove sforna giocate di livello mondiale, con 2 gol e 6 assist in 12 presenze. Ma nessuno scordi Lucas: il tormentone dell’estate nerazzurra è sì rimasto in Brasile, ma a gennaio sbarcherà al PSG, e allora potranno essere altre lacrime amare di rimpianti.

Chi in attacco se la sta passando bene è la Lazio, che con la cura Petkovic pare aver dimenticato un’estate di tribolazioni. I tifosi hanno più volte invocato acquisti, e anche se oggi è difficile pensare a quei giorni, non poco rumore hanno fatto i mancati ingaggi di Podolski e Yilmaz. Il primo è a quota 4 gol in 9 presenze nell’Arsenal, dove partita dopo partita dimostra di essere sempre più assimilato agli schemi dei ‘Gunners’; il secondo sta gonfiando in continuazione le reti nel campionato turco, con la maglia del Galatasaray. Alla ricerca di un vice-Klose, questi nomi non avrebbero di certo scaldato la panchina.

La Roma e il Napoli non hanno praticamente mancato un obiettivo, completando di fatto la tabella di marcia estiva; chi invece è andata vicina all’en plein è stata la Fiorentina, ma i clamorosi risvolti dell’affare Berbatov bruciano ancora. Il bulgaro non potrebbe mettere piede a Firenze oggi, ma ad agosto fu ad un passo. Il suo Fulham arranca in Premier League, ma per adesso continua a fare i suoi gol, aiutando a tenerlo a galla.

Però avrebbe potuto esser peggio, come diceva Igor. Pensate a Giroud e Robben, per citarne un paio. Diversi colpi millantati per grandi stanno deludendo le aspettative in questo avvio di stagione. Qualcosa si è salvato, quindi. E anche se non sarà una favola, questa Serie A non sente la mancanza di nessun principe azzurro. Garantiscono CavaniKlose,Milito. E chi più ne ha più ne metta.

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