Promesse…non mantenute: Mido

Mido (Getty Images)

PROMESSE NON MANTENUTE MIDO / ROMA – Ventinove anni. Tanti ne ha Ahmed Hossam Hussein Abdelhamid, noto più semplicemente come Mido. Sì, probabilmente ve lo ricorderete, anche con la maglia della Roma. Vi starete chiedendo come un giocatore con un trascorso importante in squadre come Ajax,MarsigliaTottenham, non si veda più neanche all’orizzonte, per di più a soli 29 anni. Dov’è sparito? Scopritelo insieme a noi.

GLI INIZI – Nato al Cairo, il 23 febbraio 1983, l’egiziano Mido inizia la sua carriera da professionista all’età di 16 anni. Lo Zamalek (ricordatevi questo nome), seconda società più titolata d’Egitto, gli offre il primo contratto della carriera. Il debutto, datato 20 maggio 2000, non vede acuti né del giocatore né della squadra intera che si limita ad uno 0-0 contro la compagine El Qanah. Le successive uscite hanno visto migliorare le prestazioni del giovanissimo attaccante che si mise in luce, in particolar modo, nella finale di African Cup vinta contro il Canon Yaoundé. Nessuna rete per Mido ma egregia prestazione che attrasse gli scout delGent, squadra di Serie A belga. Si trasferì, dunque, in Europa ma la nuova vita fu all’inizio difficile, con alcuni problemi di ambientamento. A Mido fu concesso di rientrare in Egitto per alcune settimane in modo tale da stare vicino al padre. Avvicinandosi, col tempo, ad una mentalità da professionista, il talento egiziano iniziò a stupire tutti, dal tecnico del Gent, Patrick Remy, agli addetti ai lavori. In quella stagione segnò 11 gol in 23 partite. Rimase a secco nel doppio confronto di Coppa Uefa contro l’Ajax, ma gli olandesi tennero comunque d’occhio quel diciassettenne che, nella stagione seguente, fu acquisito proprio dai lancieri. L’Amsterdam Arena fu teatro delle stagioni migliori di questo giocatore che, però, mantenne un atteggiamento un po’ troppo irriverente, suscitando anche le ire del manager Ronald Koeman. Genio in parte e tanta sregolatezza contraddistinsero il periodo in Olanda: nella stagione e mezza all’Ajax, Mido si rese protagonista, fra l’altro, del lancio di un paio di forbici all’allora compagno di squadra Zlatan Ibrahimovic ed altri comportamenti non impeccabili che gli costarono delle retrocessioni in seconda squadra. In seguito fu prestato al Celta Vigo per mezza stagione. Nell’estate 2003, Franco Sensi dichiarò apertamente di volere Mido ma l’Ajax aveva fissato il prezzo del cartellino a 15 milioni di euro. Troppo. Il Marsiglia ne offrì 12 e il club olandese accettò. La stagione in Francia non ebbe seguito (il bottino di 9 gol in 33 partite fu alquanto magro) e all’ultimo giorno del mercato estivo 2004, la Roma ne “approfittò”.

ROMA – Dopo aver vissuto all’ombra delle Piramidi, Mido si potè fregiare di aver speso anche una parte di vita sotto il Colosseo. Arrivato a fine agosto, per la cifra di 6 milioni di euro, Mido esordì in Serie A contro il Messina, nella gara persa 4-3 dai giallorossi. Per lui solo 20 minuti nella prima gara e il trend si mantenne tale anche nei successivi incontri, in cui si avvicendarono sulla panchina Rudi Voeller, Ezio Sella e Luigi Del Neri. La situazione del club non fu facile e allo stesso tempo Mido non garantì i risultati sperati. Si iniziarono a susseguire voci di partenza anche se il club aveva fatto muro, confermando il giocatore fino al termine della stagione. La volontà dell’attaccante pesò in maniera importante e, a gennaio, concluse anticipatamente la sua esperienza a Roma.

GIROVAGO – Giunto al White Hart Lane, Mido inizia a ritrovare fiducia nei propri mezzi ma la testa continua a giocare brutti scherzi. In mezzo ci si mettono anche alcuni infortuni che sembrano porre in dubbio la conferma dell’egiziano al termine del prestito dalla Roma. A giugno, la dirigenza non lo conferma salvo poi ritornare sui propri passi, acquisendo il giocatore dal club giallorosso per una cifra pari a 7 milioni di euro. I commenti positivi di Martin Jol cambiano radicalmente col passare del tempo. Mido viene accusato di essere maleducato e irrispettoso nei suoi comportamenti. I rapporti tesi continuarono fino alla cessione alMiddlesbrough. Firmò un triennale ma, terminata la prima stagione, fu prestato al Wigan per sei mesi. Rientrato al club d’appartenenza, retrocesso nella serie cadetta, Mido si vede ricevere la richiesta di prestito del suo primo club. Lo Zamalek gli chiese di tornare per sei mesi e tale parentesi fu, nuovamente, inadeguata (1 gol in 15 partite). Inatteso è il prestito al West Ham, dove decide di rimettersi in gioco e lo fa per il minimo sindacale. Mido accetta di guadagnare giusto mille sterline a settimana, garantendosi la stima del manager David Sullivan. Le prestazioni, però, furono tutt’altro che ottime e al termine della stagione non si guadagnò la conferma.

GLI ULTIMI ANNI – Gli anni all’Ajax, come detto, furono i migliori dal punto di vista del gioco. Mido tornò ad Amsterdam nell’estate 2010 e firmò un contratto annuale (sempre in prestito dal West Ham). Lì ritrovò Martin Jol (per lunghi tratti ammiratore del giocatore), suo tecnico al Tottenham. Nonostante tre gol in sei presenze nella prima parte della stagione, venne estromesso dai titolari con l’avvento di Frank De Boer. Il 4 gennaio 2011 mandò una lettera ai vertici del club chiedendo la cessione. Due settimane dopo, decise di tornarsene allo Zamalek, firmando un triennale ma un errore giuridico nella transazione bloccò il suo trasferimento fino ad ottobre dello stesso anno. Problemi fisici, in particolar modo di peso, condizionarono i suoi allenamenti. Al termine del campionato (febbraio di quest’anno) aveva disputato 4 partite, mettendo a segno tre reti. Poco bastò per presentarsi, lo scorso aprile, a chiedere un adeguamento del contratto. Il presidente Mamdouh Abbas lo allontanò in maniera energica sostenendo che non aveva fatto abbastanza per vedersi assegnato un aumento. La situazione, a dir poco grottesca, ha visto il presidente annunciare, prima, che Mido non avrebbe più giocato per il club, salvo poi tornare sulla decisione, qualche giorno a seguire. L’ultimo atto di questa telenovela ha avuto luogo la scorsa settimana quando Mido, allenatosi duramente in vista del match contro il Maghreb Fez, non è stato mandato in campo dal tecnico Hassan Shehata. Il 16 maggio, il club ha ufficialmente annunciato di aver risolto il contratto con Mido, ora svincolato.

CONCLUSIONI – La cronaca di atti e fatti di questo giocatore rischia, in parte, di far impallidire Mario Balotelli. Troppi eccessi e un carattere burrascoso hanno, di fatto, rovinato un talento mai esploso definitivamente a causa della propria condotta, mai impeccabile. Il fatto che, nessuno in Europa, sia riuscito a condurre sulla buona strada l’attaccante egiziano, fa capire che l’animo, irascibile e bizzoso, compromette anche le buone qualità calcistiche che furono ammirate ad inizio carriera. Gli estimatori di Mido sono diminuiti col passare del tempo. Ora, a 29 anni, difficilmente avrà una chance per tornare nel calcio che conta. La parabola, già in discesa fin dai tempi della Roma, ha toccato terra e, da un punto di vista, può solo migliorare. Anche se non è da escludere un ritiro anticipato dopo le innumerevoli parentesi negative che hanno contrassegnato Mido come l’ennesima promessa non mantenuta.

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