Bari, Bellavista sulle scommesse: “Il calcio italiano è malato”

Antonio Bellavista

CALCIOSCOMMESSE BELLAVISTA BARI INCHIESTA / BARI – L’inchiesta sul calcioscommesse va avanti senza freni. Ogni giorno nuovi inquietanti dettagli vengono fuori, a dimostrazione di come il fenomeno delle scommesse illegali sia purtroppo molto diffuso in Italia, e non solo. A giugno gli agenti della squadra mobile di Cremona arrestarono Antonio Bellavista: a tanti mesi di distanza l’ex capitano del Bari è tornato a parlare. “Non ho avuto nessun contatto con i clan mafiosi. È un’accusa infamante che mi sta lacerando dentro, ma soprattutto è falsa. – ha detto a ‘La Gazzetta dello Sport l’ex calciatore del Bari – Ho fiducia nella magistratura: il loro lavoro farà chiarezza e mi restituirà in ritardo molta della dignità perduta ingiustamente. Oggi i vertici della Figc stanno scoprendo quello che tutti sapevano. Il calcio italiano è profondamente malato: da noi le ultime gare di campionato sono da sempre un mercato, i taciti accordi la prassi. Per non parlare dei giocatori-scommettitori: molto più di una semplice maggioranza. Io non mi nascondo: credevo di fare soldi facili attraverso puntate che ritenevo sicure. In realtà sono andato sotto. Ho anche provato ad alterare alcune gare, ma non ci sono mai riuscito. È stato Gegic ad avvicinarmi a Milano. Voleva che trovassi giocatori disponibili alle combine. E offriva tanti soldi. Ho sbagliato ad accettare e ora è giusto che paghi. Chi ha giocato sa che molte cose non andavano da tempo. Ci sono ex calciatori del Bari che vogliono fare una class action perché si sentono infangati dagli ultimi eventi. Vorrei che rispondessero a una domanda: non hanno mai regalato una partita oppure pareggiato perché era un risultato comodo?”.

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