Lazio-Juventus, Lichtsteiner: “Abituati a lottare per Champions League e Scudetto

Stephan Lichtsteiner

JUVENTUS LAZIO SCUDETTO STADIO OLIMPICO LICHTSTEINER / ROMA – Ha lasciato la Lazio dopo tre instense stagioni, con i successi in Coppa Italia e Supercoppa italiana. Ha scelto la Juventus per vincere e finora le cose stanno andando come le sognava Stephan Lichtsteiner. Il 27enne terzino svizzero è tornato nel “suo” Olimpico sabato sera ed è andato via con lo scalpo dei suoi ex compagni di squadra: dalle colonne del ‘Corriere dello Sport’, l’ex difensore della Lazio ha raccontato le sue emozioni. “Ho scelto la Juve per vincere: sapevo di andare in una squadra abituata a lottare per Champions League e Scudetto. – le parole del terzino svizzero – A fine partita Reja mi ha detto che siamo stati fortunati: ho risposto che non era vero. Penso che la Juve abbia meritato di vincere più dell’anno scorso, quando io stavo dall’altra parte. Abbiamo avuto diverse occasioni per chiudere, compresa quella capitata a me, poi c’è stato un buon momento della Lazio: abbiamo sofferto, ma non rubato il risultato. Il mio gol sbagliato? Un giocatore della Juve non può sbagliare gol così, è una vergogna… Meno male che abbiamo vinto lo stesso”. In questa Juventus si vede la mano di Antonio Conte. “É stato un bravo calciatore ed è un allenatore bravissimo, vuole un calcio aggressivo in fase difensiva e offensiva. Mi ha colpito l’equilibrio tra l’intransigenza nel lavoro, dove pretende tanto, e la capacità di dialogare con tranquillità e trasmetterci fiducia”.

Il rapporto con Claudio Lotito è rimasto buono. “Lui è stato corretto con me e io con lui: mai avuto problemi. Eppoi mi ha lasciato andare alla Juventus, comprendendo che dopo tre stagioni in cui ho dato il massimo si era presentata un’occasione importante. Per me e anche per lui: mi ha pagato meno di un milione e ne ha guadagnato dieci, non è male”. Chiusura su Pirlo e Del Piero. “Vi racconto un aneddoto: durante la preparazione Pirlo mi ha detto di passargli pure il pallone in mezzo a tre avversari, io non volevo per non metterlo in difficoltà ma poi ho visto come sa liberarsi e non mi sono più preoccupato. Del Piero è Del Piero: attraversa un momento difficile, però è tranquillo e ci aiuta sempre. É il nostro capitano, il capo del gruppo»”.

Be the first to like.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *