COPPA D’AFRICA JUVENTUS ASAMOAH GHANA / PORT ELIZABETH (Sudafrica) – Kwadwo Asamoah, centrocampista della Juventus, ha rilasciato un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’ dal ritiro ghanese per la Coppa d’Africa. Queste le sue dichiarazioni:
COPPA D’AFRICA – “Sappiamo tutti che Capo Verde è una squadra composta da bravi giocatori. Credo, però, che il Ghana sia migliore: nella dimensione africana è tipo l’Italia o la Germania in Europa. Le nazionali che vanno sempre lontano. Penso che la finale sarà Ghana-Costa d’Avorio, una grandissima gara aperta a ogni risultato. Siamo qui per vincere. Da quando gioco nella Juventus ho ricevuto molti complimenti, pacche sulle spalle. In questi anni tutti abbiamo sognato il grandissimo club: se riuscissi a sfruttare questa chance, aprirei la strada ad altri miei connazionali. Boateng? Ha scelto di restare al Milan e di non venire in Coppa d’Africa ma da parte nostra c’è comprensione e solidarietà. Abbiamo capito la sua scelta e la rispettiamo”.
RUOLO PREFERITO – “Premesso che gioco dove serve e posso farlo sempre, perché la resistenza è una mia qualità, mi piace il ruolo disegnatomi da Conte, esterno in una squadra che difende a tre. Lo prediligo perché amo attaccare, penetrare dalla corsia l’area avversaria. I terzini di una ‘quattro’ devono rientrare precipitosamente; gli esterni di una ‘tre’ possono prima rifiatare, dietro non sono mai sguarniti”
JUVENTUS – “Io trovo che la forza della Juventus sia riassumibile in due punti, e uso le parole inglesi per spiegarmi meglio. ‘Fighting spirit’ non ha bisogno di traduzione: in quello spogliatoio l’ho respirato fin dal primo giorno. Non è che qualcuno in particolare sia venuto a dirmi “qui si tirano fuori gli attributi”, è evidente. Il secondo punto si chiama “game plan”: non so quanti allenatori lo preparino con la scrupolosità di Conte. Parlo proprio di un piano strategico, cosa fare, quando farlo, come farlo, con chi farlo. Decido io quando partire, per rispondere alla sua domanda, ma nel game plan è già tutto scritto. Scudetto già vinto? Noi non lo pensiamo. Comunque, credo che la Juve sia ancora la squadra più forte in Italia”.
PIRLO – “Quando ho un dubbio guardo lui e seguo la sua indicazione. L’ho ammirato per anni, nel Milan e nell’Italia. Giocargli al fianco è un privilegio».
CHAMPIONS LEAGUE – ‘Spero di perdermi l’andata col Celtic, perché vorrebbe dire essere arrivato alla finale di Coppa d’Africa. Poi, però, conto su un filotto di gare europee che duri fino a maggio. Contro Chelsea e Shakhtar mi sono divertito da pazzi e ho capito che anche se non siamo la squadra più forte, batterci è un’impresa durissima”.