Mercato Milan, Galliani a ruota libera su Pato, Robinho ed El Shaarawy

Martin Sartorio

MERCATO MILAN GALLIANI PATO ROBINHO/ MILANO – In occasione della 400esima puntata del programma del canale tematico del Milan, ‘Terza Pagina’, ha preso la parola l’amministratore delegato dei rossoneri, Adriano Galliani, facendo chiarezza sulle ultime voci di mercato che vogliono Pato e Robinho verso il Brasile: “Farò di tutto per tenere Robinho, non ho la certezza di riuscire, ma farò il possibile per quanto è nelle mie capacità persuasive. Al Milan è arrivata una offerta per Alexandre. Robinho è felice di stare qui, è in buonissimi rapporti con l’allenatore e con la squadra, però ha moglie e figli che scorazzano per le spiagge di Santos. Io spero di convincerlo a stare qui. Lui non chiede con virulenza di andare via dal Milan, chiede di andare nel suo Paese”.

MERCATO IN ENTRATA – “In difesa e a centrocampo non arriva nessuno, davanti se rimangono tutti e due, Pato e Robinho per intenderci, o se ne parte uno solo non prendiamo nessuno, se partono tutti e due ne prendiamo uno perchè pensiamo che il numero giusto di attaccanti sia cinque. Perchè se ne arrivano due nuovi, si toglie spazio a Niang. Chiriches non è un nome sull’agenda così come quelli di Drogba e Pastore. L’argentino lo abbiamo chiesto al Psg ma non lo cedono”.

BERLUSCONI – “Abbiamo fatto 16 punti in 6 partite tra campionato e coppe. Il vento è cambiato a Napoli ma la sua bravura è motivare le persone. E’ bello che dopo 25 anni c’è la stessa passione, probabilmente verrà a Roma per la partita del Milan. Non si può vincere sempre nel calcio ma con questo presidente siamo diventati il club più titolati al mondo, quelli che hanno vinto più trofei internazionali”.

ALLEGRI – “Abbiamo cambiato meno allenatori di tutti in 27 anni e non è vero che i nuovi allenatori fanno più punti dei vecchi. Il momento delicato fu dopo 8 giornate quando avevamo solo 7 punti. Sul campo eravamo tra gli ultimi e pensate se avessimo cambiato allenatore cosa sarebbe successo. Cambiare è sinonimo di sconfitta per tutti: per la società e per i giocatori. Bisogna avere pazienza e cultura calcistica: è più facile cambiare che non cambiare”.

EL SHAARAWY – “‘Il Faraone’ rappresenta il Milan, è in linea con quello che rappresenta il presidente e la società. Rappresenta il futuro. Se fosse rimasto uno tra Ibra e Cassano il ragazzo non sarebbe esploso. Antonio giocava nella sua posizione, Ibra è un cannibale e si mangiava Stephan. Ora è esploso perchè gli abbiamo creato lo spazio, ha fatto 20 gol fino ad ora”.

RETROSCENA – “Avevo il timore che El Shaarawy andasse in un’altra società. Intercettai Preziosi e in un ristorante firmammo questo contratto. Abbiamo avuto il coraggio di investire 5 milioni più metà di Merkel. Una cosa mi fece decidere di puntare su di lui, un’intervista che parlava di calcio e professava la sua fede milanista e la voglia di giocare nel Milan”.

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