Ritiro Milan, Galliani e l’orizzonte delle “cose imprevedibili”

Galliani e Allegri (Getty Images)

RITIRO MILAN RIPIELOGO GIORNATA / MILANO – Non è stato il solito raduno per il Milan; non è stato un avvio glorioso per una nuova stagione all’insegna di alti, eccelsi ed elevati obiettivi; non è stata una giornata celebrativa in divenire, bensì un momento di ricordo del passato glorioso e di un futuro segnato inevitabilmente da quelle “cose imprevedibili” con cui l’amministratore delegato Adriano Galliani ha voluto porre fine all’estro propositivo di chi, nonostante tutto, crede ancora nell’arrivo di un nome di rilievo utile a rinforzare una rosa non proprio da top ma sicuramente non da bottom.

Tanti sogni, poche certezze e nessuna conferma da parte di Galliani e di mister Allegri, l’unico vero sorriso, nostro malgrado malinconico, si è dipinto sul volto dei presenti alle parole di Galliani rivolte a MassimoAmbrosini: “Quest’anno Massimo dovrà fare ancora di più il capitano rispetto a qualche tempo fa, ormai è proprio ‘L’Ultimo dei Moicani’…”

Moicani scomparsi definitivamente bisogna guardare avanti, poco importa che il Corinthians abbia concesso al Milan la possibilità di continuare a riempire la maglia con quella scritta cara ai tifosi e alla società: il club più titolato al mondo. Sembra un premio consolatore ma, tutto sommato, meglio consolarsi che compiangersi anche se lo scopo, a questo punto, resta quello di guardare avanti e il tasto si fa dolente. È arrivato Montolivo (ora in vacanza relax post Europeo), buon giocatore, ottimo piede, tecnico, ordinato e con qualche spunto interessante sulla trequarti, zona dove non lo vedremo mai, ma, forse, un po’ deboluccio di carattere e con questo va ricordato il rigore calciato contro l’Inghilterra: è mancato il sangue freddo; Acerbi è entrato nel centro sportivo acclamato da quei 1200 / 1300 tifosi che hanno, quanto meno, colorato Carnago con le loro bandiere e qualche coro di buono e di cattivo gusto ma, si sa, fa parte del gioco, starà a Massimiliano Allegri l’addestramento del giovane centrale che ambisce alla maglia n° 15, quella di Mesbah partenza verso il Toro; c’è Constant, giocatore già nel mirino di Allegri e accontentato dalla società complice l’ingenuo infortunio di Muntari.

Poi? “Scordatevi grandi nomi”, parole secche di Adriano Galliani che spengono le fiammelle di speranza e convincono i più del fatto che Acerbi potrebbe diventare titolare inamovibile. Il mondo è fatto da epoche, ci sono quelle estremamente positive, quelle estremamente negative e quelle di passaggio o transizione; ilMilan si trova nella terza fase: ha perso i “Moicani” e sta formandone di nuovi, l’unica certezza inamovibile è che ci vorrà del tempo. D’altra parte, però, “Tutto è possibile” e se lo dice l’amministratore delegato dobbiamo crederci, non possiamo fare altrimenti. Puntare sui giovani sarà la soluzione primaria, cercare talenti ancora “incompresi” sarà la seconda possibilità, fare gruppo formando quelli che si hanno a disposizione sarà, in definitiva, la strategia dell’anno. Se “tutto è possibile”, però, che fine faranno Thiago Silva e Ibrahimovic?

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