TV, Sergio Castellitto sara’ il protagonista di ‘In Treatment’

TV CASTELLITTO SKY IN TREATMENT / ROMA – In questa settimana al ‘Taormina Film Fest’, Sergio Castellittoha annunciato la versione italiana di ‘In Treatment’, che andrà in onda su ‘Sky’ e che lo vedrà protagonista. In merito alla produzione televisiva, l’attore ha spiegato che la versione italiana del programma sarà realizzata dal network satellitare di proprietà del magnate australiano Rupert Murdoch. “Non una rete generalista, ma una realtà che punta a una qualità popolare”, ha commentato l’interprete romano, protagonista appunto in questa settimana della kermesse cinematografica siciliana diretta da Mario Sesti, dove ha ricevuto insieme alla moglie e ai quattro figli il premio ‘Cariddi‘.

Inizialmente l’idea di rifare in Italia la trasposizione della serie israeliana fu di Carlo Freccero, che sognava di produrre la serie per ‘Rai4’. Al suo posto è subentrata la piattaforma satellitare che inizierà le riprese tra dicembre e marzo. La serie verrà prodotta dalla ‘Wilde Side’ (fondata da Lorenzo Mieli, amministratore delegato di ‘FremantleMedia Italia’), insieme a Saverio CostanzoMario Gianani, Fausto Brizzi e Marco Martani.

La serie è ispirata a quella originale israeliana e al remake americano di ‘HBO’ che vede nel ruolo del protagonista, il terapista Paul Weston interpretato da Gabriel Byrne. Nella versione italiana, sarà appunto Sergio Castellitto a vestire i panni dello psicanalista alle prese con casi diversi e interessanti di pazienti che arrivano nel suo studio e che si confessano, cercando di trovare una risposta ai loro problemi. Il nome dell’attore romano è uscito a sorpresa dopo che per più di tre anni si era parlato di Nanni Moretti. Nel corso del ‘Roma Fiction Fest’,Hagai Levi, creatore dello show israeliano, aveva spiegato che il personaggio centrale della serie sarebbe stato un agente operativo in un’unità anti-mafia, “perché in ogni paese – aveva detto – va identificata una ferita centrale che imprima autenticità alla serie”. E così il soggetto della serie tv è stato via via contestualizzato: se in Israele tra i pazienti del terapista c’era un soldato reduce dal conflitto israeliano-palestinese, in America uno dei pazienti era un pilota della Marina che aveva ucciso 16 bambini sganciando una bomba su una scuola irachena.

In America, dopo una prima fortunatissima stagione, ne sono state prodotte altre due, ma tra una programmazione randomica (da una puntata per cinque giorni a settimana per passare a cinque puntate in due giorni, con due episodi la domenica e tre il lunedì) e storyline non molto accattivanti, la serie è stata chiusa nel 2011 alla fine della terza stagione, ancora inedita in Italia.

Sveva Guerreri

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