Mercato Napoli, ESCLUSIVO Mollichelli su Mazzarri e Cavani

ESCLUSIVA RADIOCALCIOMERCATO.IT, MOLLICHELLI SUL NAPOLI / ROMA – Napoli in subbuglio in chiave mercato e non solo. Se Lavezzi sembra ormai destinato all’addio, restano in sospeso le situazioni inerenti al tecnico Mazzarri e al bomber Cavani. Per una panoramica sulle strategie del club partonopeo e sul possibile coinvolgimento nello scandalo del calcioscommesse per il caso Gianello, la redazione di RadioCalciomercato.it – la web radio ufficiale di Calciomercato.it – ha contattato in esclusiva Adolfo Mollichelli, firma storia del quotidiano ‘Il Mattino’.

 

MAZZARRI – “Credo sia un pò la ripetizione di ciò che è successo la scorsa stagione. Anche allora Mazzarri aveva fatto delle richieste, ora c’è il tesoretto ottenuto dalla cessione di Lavezzi. Il presidente potrebbe investirlo per prendere un giocatore che possa sostituire il ‘Pocho’. La cessione di Lavezzi lascerà un vuoto difficile da colmare. Mazzarri ha richiesto un esterno di destra di livello, un centrocampista e un attaccante. I nomi si sono fatti nell’incontro avuto con Bigon, ma ora si confronterà con De Laurentiis orientato invece a puntare su giocatori più giovani, come Insigne. Se dovesse succedere qualcosa a Conte si aprirebbe un valzer di panchine che potrebbe interessare anche Mazzarri. In quel caso ci potrebbe essere l’addio”.

CAVANI – “L’allarme è stato lanciato da Maggio in conferenza stampa. Della dipartita di Lavezzi si sapeva, ma se dovesse andare via anche Cavani sarebbe molto grave. Lavezzi ha la clausola, se si prospettasse un addio anche per Cavani, Mazzarri penserebbe seriamente ad andar via”.

CASO GIANELLO – “Un’atmosfera abbastanza serena: il caso Gianello non mette paura, il portiere non avrebbe mai giocato quella partita. C’è stato l’aggancio con Cannavaro e Grava che l’hanno mandato a quel paese. Si potrebbe prospettare un’omessa denuncia, ma per fare un illecito servono prove serie”.

EUROPEI – “Statisticamente queste situazioni ci portano fortuna: è successo nel 1982, si è riverificato nel 2006. Mi sento di dire che potrebbe essere l’anno buono per bissare la vittoria del ’68. Da sportivo mi sento amareggiato e concordo con quello che ha detto Daniele De Rossi. Portare Bonucci e non Criscito? Credo la differenza l’abbia fatta la foto incriminata: essere ritratto vicino a personaggi del genere lascia spazio a troppi dubbi”.

DICHIARAZIONI MONTI – “Con tutto il rispetto per Monti, quello che ha detto non ha alcun senso. È come se per evitare gli incidenti in strada, si chiudessero tutte le strade. Si deve punire severamente, non vorrei vedere più il Carobbio, il Mauri, neanche nel circuito delle televisioni, in radio. Ma il calcio è un’industria, peraltro in attivo, una fonte di reddito fondamentale per lo Stato. Con questo criterio si dovrebbero chiudere i partiti, la Chiesa e molti altri ambiti. L’impressione è che tutti parlino di calcio senza averne le competenze”.

Be the first to like.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *