Caso Bergamini, esclusivo Caneo: “Qualcuno non ha detto quello che sa”

Denis Bergamini (Getty Images)

CASO BERGAMINI ESCLUSIVO CANEO / ROMA – “Chi sa, parli”: l’invito parte da Bruno Caneo, ex compagno di squadra di Denis Bergamini, l’ex giocatore del Cosenza morto nel 1989 in circostanze che ancora devono essere chiarite. Dai microfoni di ‘RadioCalciomercato.it‘, Caneo dichiara: “È una situazione che ha dell’incredibile, tutti noi a quel tempo non ce lo aspettavamo, fu un fulmine a ciel sereno. Non morì solo lui ma tutti quelli che lo conoscevano e gli volevano bene. Era sempre disponibile e generoso con tutti. Io lo conobbi nel momento più bello e più brutto al Cosenza, eravamo un gruppo molto forte, arrivai dal Pisa e nonostante le cose andassero male loro riuscivano a trasferire sul campo la loro unione, tanto da rimontare e sfiorare la serie A. Era sempre un ragazzo positivo e dinamico, non si abbatteva mai: un vero guerriero”.

“Il totonero non c’entra niente, chi conosceva Denis sa in che ambiente viveva. Non credo affatto a quelle dicerie. Quella mattina, come dissi anche all’avvocato, ci trovammo tutti in un bar a Rende dove facevamo colazione: eravamo 5-6 e lui parlava di tornare a vincere per tornare a ridere, perchè era un momento difficile in campionato. Il gruppo era granitico, si sapeva tutto di tutti e questa considerazione che lui era andato fuori senza dir niente a nessuno mi ha dato molto da pensare: forse se ne avesse parlato con noi saremmo riusciti ad aiutarlo in una situazione sua personale critica. Il rammarico più grande è che lui non ne abbia parlato con noi. Qualcuno per forza di cosa non ha detto quello che sa e per rispetto a Denis, alla sua famiglia in primis ed a noi che gli stavamo vicini deve dirlo. Investito dal camion? A noi dissero di non andarlo a trovare perchè non era messo bene, mi ha detto però la famiglia che il corpo era intatto, tranne un taglio all’addome. Fiducia nella giustizia? Secondo me prima o poi la giustizia arriva, la legge è lenta e burocratica ma è giusto che alla fine arrivi”.

 

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