Speciale campioni ai raggi X: Peter Crouch

SPECIALE CAMPIONI AI RAGGI X CROUCH / ROMA – Una magia o un colpo di fortuna. Chiamatelo come volete, ma il gol realizzato da Peter Crouch contro il Manchester City è già stato etichettato come il gesto tecnico più bello di questa edizione della Premier League. Controllo con la pianta del piede e tiro improvviso di prima intenzione che si è infilato proprio sotto l’incrocio dei pali. Una rete, l’ottava in questo campionato per l’attaccante dello Stoke City, che ha così rallentato la corsa al titolo dei ‘citizens‘ di Roberto Mancini e che ha rilanciato le quotazioni di un giocatore dalla tecnica non straordinaria, ma capace spesso di deliziare spesso la platea con prodezze simili. 

CARRIERA – Peter James Crouch nasce a Macclesfield il 30 gennaio del 1981. La sua carriera calcistica inizia ufficialmente all’età di diciassette anni, quando il Tottenham gli offre la possibilità di firmare il primo contratto professionistico. Dopo le esperienze in prestito nel Dulwich Hamlet (formazione del campionato regionale inglese) e in Svezia nel IFK Hässleholm, al suo ritorno in patria viene ingaggiato dal Queens Park Rangers, per una cifra pari a £60,000. Nella sua prima stagione in First Division realizza dieci reti: un buon biglietto da visita che costringe il club londinese a cederlo per problemi finanziari a fine anno al Portsmouth. Anche nei ‘Pompey‘, Crouch lascia un buon ricordo, mettendo a segno un totale di 18 reti in 37 gare disputate. La stagione successiva arriva così la prima chiamata importante, quella dell’Aston Villa. I 5 milioni di sterline spesi dai villans, tuttavia, non vengono ripagati dalla prestazioni dell’ariete di Macclesfield che realizza nel giro di due anni soltanto sei gol in 37 apparizioni. Dopo un periodo buio, caratterizzato anche dalla breve parentesi nel Norwich nel luglio del 2004, è il Southampton a puntare sulla sua voglia di rivalsa: nonostante la retrocessione a fine campionato, Crouch diventa l’uomo simbolo dei ‘Saints‘ con la bellezza di 12 gol all’attivo. Un record che gli vale a fine stagione, il trasferimento in uno dei club più importanti d’Inghilterra, il Liverpool.

LA CONSACRAZIONE AD ANFIELD ROAD – Espressamente voluto da Rafa Benitez dopo la partenza di Milan Baros, Crouch sbarca ad Anfield Road firmando un contratto quadriennale. Dopo un inizio difficile, l’attaccante inglese comincia ad andare in gol con una certa regolarità a partire dalla semifinale del Mondiale per Club, poi persa contro il San Paolo, nella quale realizza una doppietta. Nonostante la concorrenza, Crouch diventa pian piano un beniamino della Kop, grazie soprattutto al gol decisivo, la stagione successiva, nella finale della Community Shield. Il 2007 rappresenta così l’anno della sua definitiva consacrazione, ma anche quello del più grande rimpianto della sua carriera, ossia la finalissima di Champions League persa 2-1 contro il Milan. Rimpianto che si ripete anche un anno dopo, quando i Reds vengono eliminati dal Chelsea in semifinale. Un’eliminazione che di fatto segna la fine della sua esperienza ad Anfield.  

L’EPOCA DEI RITORNI – Una volta ricevuto il ben servito da Rafa Benitez e dalla dirigenza del Liverpool, nel luglio del 2008 Peter Crouch fa il suo ritorno al Portsmouth, club nel quale aveva già militato sette anni prima. A Fratton Park Crouch ritrova diversi suoi ex compagni di squadra come Pennant e Defoe, ma soprattutto la voglia di dimostrare a tutti il suo valore, tanto che a fine campionato risulta il giocatore più prolifico dei ‘Pompey’. La stagione seguente così, torna a credere in lui un’altra big del calcio inglese, il Tottenham. Perfetto per il 4-4-2 di Harry Redknapp, Crouch diventa il catalizzatore finale di tutte le azioni degli Spurs che dopo un lungo testa a testa con il milionario City di Roberto Mancini, raggiunge uno degli obiettivi prefissati ad inizio stagione: la qualificazione ai preliminari di Champions League. Proprio nell’edizione successiva della Coppa Campioni, Crouch si ritaglia un ruolo di primo piano a ‘White Hart Lane‘ realizzando il gol che vale l’accesso ai quarti di finale a spese del Milan: una sorta di piccola ‘rivincita’ per l’amara finale di Atene persa qualche anno prima con la maglia del Liverpool, proprio contro i rossoneri. 

NAZIONALE – Con i suoi due metri e due centimetri di statura, Peter Crouch è considerato il giocatore più alto ad aver mai indossato la maglia dell’Inghilterra. Nonostante una carriera caratterizzata da continui trasferimenti, ‘RoboCrouch’ (ribattezzato così per il suo stravagante modo di esultare), deve il suo esordio con la Nazionale inglese all’ex ct Sven Goran Eriksson che gli consente anche di partecipare al Mondiale del 2006 in Germania, collezionando quattro presenze condite da una sola marcatura. Dopo la gestione non particolarmente fortunata di Mc Claren, è sotto la guida di Fabio Capello che l’attaccante di Macclesfield torna in auge con la maglia dei ‘Tre Leoni’, almeno fino alla disastrosa avventura nella la fase finale della Coppa del Mondo in Sudafrica. La sua ultima apparizione risale a circa un anno fa: amichevole del 29 marzo 2011 contro il Ghana. Il suo sogno ora resta quello di far parte della spedizione inglese che sarà impegnata il prossimo giugno ad Euro 2012: dopo l’addio di Capello, Crouch ha però ormai soltanto due mesi di tempo per convincere il neo ct Pearce a regalargli il biglietto per Polonia e Ucraina. 

FUTURO Europei a parte, la volontà di Crouch è quella di continuare la sua esperienza alla Stoke. Lui, come ha dichiarato recentemente al ‘The Sun’, cerca un ambiente che lo faccia sentire importante, speciale, proprio come la squadra del Britannia Stadium. La sua seconda giovinezza, infatti, è appena iniziata.

 

Be the first to like.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *