Juventus, Inter e Nazionale, ritiro Cannavaro: il difensore su Calciopoli, Facchetti, la flebo e…

RITIRO CANNAVARO / MILANO – Fabio Cannavaro torna a parlare del suo ritiro e lo fa dalle colonne de ‘La Gazzetta dello Sport’. Il difensore campione del Mondo e Pallone d’Oro nel 2006, chiarisce ulteriormente le motivazioni del suo addio, ripercorrendo alcuni momenti chiave del suo passato, senza tralasciare uno sguardo al futuro. Il suo ritiro è stato annunciato a cinque anni esatti dalla vittoria della Coppa del Mondo, in Germania: “Non avevo pensato al fatto di essermi ritirato proprio 5 anni dopo la vittoria del Mondiale. E ora che tornano nella mente quei momenti bellissimi mi vengono i brividi e penso che forse è un segno del destino. Il giorno più bello della mia carriera coincide col più triste“.

IL RITIRO E IL FUTURO – L’ex centrale della Juventus torna così sulle motivazioni che lo hanno portato alla scelta, a 37 anni, di appendere gli scarpini al chiodo: “Corricchiando a Miami, sentivo ancora dolore, allora ho capito. Appena rientrato ho chiamato subito la società, perché non mi sentivo di trascinarmi per una stagione. Non era rispettoso per chi su di me aveva investito. E anche per me stesso. Il presidente Al Naboodah mi ha convocato a Londra, dove abbiamo passato insieme la giornata di giovedì. Mi ha riconfermato la sua fiducia e vuole assolutamente che rimanga per altri tre anni come suo consulente per il calcio e uomo immagine dell’Al-Ahli. Io sono contento di accettare, perché a Dubai mi trovo benissimo e anche la mia famiglia. Il ontratto di dirigente con la Juve? Ne dovrò parlare con i vertici del club bianconero, ovviamente con il presidente Andrea Agnelli i rapporti rimangono ottimali”.

CALCIOPOLI – Il 2006 è stato un anno chiave: momenti felici, ma anche tristi, come lo scoppio di ‘Calciopoli‘ e la successiva revoca di due scudetti alla Juventus: “Io lo Scudetto del 2006 lo sento mio e se lo ridaranno alla Juve o no riguarda soltanto le statistiche. Non dimenticate che in campo a Berlino, un mese dopo, fra Italia e Francia c’erano in campo più juventini di tutti”.

FACCHETTI – Fabio Cannavaro ha vissuto anche una breve esperienza all’Inter. Solo una stagione, conclusa con la polemica del suo passaggio alla Juventus nella stagione successiva: “A scanso di equivoci, voglio dire che all’Inter sono stato benissimo, anche se i risultati sperati non sono arrivati”. L’ex presidente dell’Inter, Giacinto Facchetti, scomparso sempre nel 2006, è finito nell’occhio del ciclone dopo le ultime intercettazioni portate alla luce dai legali di Luciano Moggi: “Ci tengo a dire che Giacinto Facchetti è stato un uomo straordinario. Nel periodo dell’under 21 mi ha insegnato tantissimo e porterò sempre con me i suoi insegnamenti. Ammesso che abbia commesso errori, la sua persona non deve essere attaccata”. Moggi definì, in una delle sue telefonate, Facchetti ‘brindellone‘: “Quei discorsi non li facevo io. Ognuno si prenda le sue responsabilità“.

LA ‘FAMOSA’ FLEBO – Ai trionfi e alle soddisfazioni, però, si contrappone qualche parentesi da dimenticare. Come quella relativa al filmino girato nel 1999 prima della finale di Coppa Uefa, ParmaMarsiglia, in cui il difensore era immortalato mentre faceva una flebo: “Riprendere con la telecamera un trattamento medico è stato stupido e non lo rifarei. Se non rifarei nemmeno la flebo? Dipende sempre dalle regole. Allora non erano fuori legge e si facevano per recuperare più in fretta la forma. Poi sono state vietate ma si possono usare degli integratori. Comunque non lo rifarei”.

Be the first to like.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *