Calciopoli, Bergamo su intercettazioni-Inter

CALCIOPOLI FACCHETTI-BERGAMO / ROMA – Il giorno dopo le parole di Stefano Palazzi sul coinvolgimento dell’Inter nello scandalo Calciopoli2, molti organi di informazione hanno deciso di ‘ripubblicare’ alcune delle famose intercettazioni che tirano in ballo proprio Massimo Moratti e soprattutto Giacinto Facchetti. L’ex compianto presidente nerazzurro si è, infatti, spesso intrattenuto al telefono con Paolo Bergamo. “Per me non è assolutamente una novità leggere questi colloqui – spiega l’ex designatore arbitrale in esclusiva a Calciomercato.it -, visto che dal primo giorno ho sempre sottolineato che avevo rapporti con tutti i dirigenti. Io e Pairetto abbiamo parlato sempre con i rappresentanti di tutte le società per trovare delle soluzioni ed evitare le polemiche sui giornali come ci avevano chiesto più volte anche dalla Federazione. Una distinzione però è fondamentale: sono telefonate infatti che rientrano nella sfera del ‘lecito’ e non chiamate illecite. Ho sempre detto poi che le telefonate con l’Inter erano più frequenti proprio perchè la società nerazzurra non vinceva in quel periodo. Non facevano risultati e continuavano a non farli”.

DIFESA BERGAMO – La posizione di Bergamo, travolto dalla scandalo scoppiato nel 2006, non è mai comunque cambiata: “Io sono orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto visto che è stato costruito negli anni un gruppo di arbitri molto solido e che oggi è tra i migliori e mi riferisco per esempio a Rizzoli e Tagliavento. Il mio parere su Facchetti? Non me la sento di darere pareri sugli altri, a me interessa in questo momento la mia figura visto che mi sono sempre comportato rispettando le regole sia in ambito nazionale e sia internazionale, quando operavo anche nella commissione arbitrale della Fifa. Io e la mia famiglia siamo stati e saremo sempre molto tranquilli”.

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