Mercato Napoli, esclusivo Pellissier: “Il Chievo ha detto no agli azzurri…”

Pellissier (Getty Images)
MERCATO NAPOLI ESCLUVIVO PELLISSIER / VERONA -35 punti in campionato, -5 dalla possibile quota salvezza. Dalla stagione ’99/’00 in gialloblu, Sergio Pellissier carica i suoi in vista del finale di campionato e giura amore eterno al Chievo ed al calcio italiano: “E’ un’altra stagione di quelle dove salvarsi conta prima di tutto – esordisce in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it l’attaccante classe 1979 -. I nostri 35 punti significano che abbiamo fatto bene ma la strada è ancora lunga e non possiamo distrarci”.
Cinque sono i punti che mancano alla quota salvezza, cinque sono anche i goal che mancano a Sergio per arrivare a quota 100 reti con la maglia del clivensi: “Ora sono a quota 10. Spero di battere il mio record che è di 13 segnature in serie A, ma vorrei chiudere la stagione segnando i 100 goal con questa maglia che tantissime soddisfazioni mi ha dato. Se non sarà possibile vorrà dire che ci penserò il prossimo anno”.
Perché Verona per Sergio rappresenta la sua casa. Da 10 anni è ormai il leader di questa formazione, una questione di amore e fiducia, come nel più classico dei matrimoni: “Quando resti a lungo in una società è perché ti identifichi con lei. Qui devo ringraziare, Presidente, Direttore Sportivo, allenatore e compagni che mi hanno sempre dato stimoli e fiducia facendomi sentire sempre importante. Solo se hai fiducia, se l’ambiente ti da tutto per essere come a casa puoi stare tanto tempo nello steso posto. Io ringrazio davvero tutti”. Ringraziamenti sinceri di chi come Pellissier, anche quando è capitata la grande occasione ha preferito sposare la linea della fedeltà: “Ho avuto molte grandi occasioni – rivela a Calciomercato.it l’ex Torino – . Mi hanno cercato tante squadre importanti, in ordine di tempo il Napoli. La società ha deciso e ha detto: ‘No, Noi crediamo in Sergio!’ Per me sono queste le cose che contano. Quando un club ti fa sentire questa fiducia, quest’attaccamento, non puoi non ringraziarlo e ripagarlo sul campo. E’ lo stimolo a fare sempre meglio e dare il massimo in ogni momento”.
Attaccante rapido se lanciato in profondità, buon dribbling, qualità importanti anche per il calcio estero: “Sarò atipico anche in questo. Amo il calcio italiano e spero di finire qui la mia carriera. Ammiro gli altri campionati, li seguo per passione ma per me esiste solo la Serie A. Il nostro campionato è il più bello di tutti”.
Un atto d’amore ammirevole verso i colori del nostro paese, come è forte l’attaccamento alla maglia azzurra indossata solo una volta ma certamente indimenticabile: “Ho avuto il piacere di essere azzurro per un’amichevole con l’allora CT Lippi. Per me significa tantissimo. In quella partita ho anche fatto goal. Di più a 32 anni non potrei chiedere”. Ma per sognare, il calcio insegna non c’è età, eppure Sergio Pellissier non si illude: “L’attuale CT ha fatto delle scelte ben precise. Linea giovane! Dal mio punto di vista è anche giusto, in Italia ci sono molti attaccanti giovani fortissimi. Basti pensare che in nazionale non va uno come Totò Di Natale. Detto questo non mi sembra che io abbia molte possibilità di tornare”.
Da uomo di sport e di grande etica Sergio dice la sua in merito al codice etico stabilito dal clan azzurro: “Credo sia giusto. In Nazionale a mio avviso dovrebbero andare i più forti e non solo chi sta meglio. Se devi rappresentare il tuo paese lo devi fare in tutto. Se qualche volta sbagli è giusto che il CT possa prendersi la libertà di fermarti per farti riflettere”. Da attaccante puro l’ultimo pensiero è rivolto a due fenomeni con la carta d’identità senza scadenza, Totti e Del Piero: “Fantastici. Due veri fuoriclasse. Quando giochi contro di loro devi sempre sperare che non siano al 100%. Hanno fatto la storia del calcio italiano e mi dispiace quando li vedo in panchina o quando sento critiche esagerate nei loro confronti. Ma tanto sapevo che prima o poi avrebbero reagito. Io con loro due in un attacco a tre? Non scherziamo, è Fantacalcio. Però sarebbe stato davvero un bel sogno…”.

Raniero Altavilla

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