MERCATO JUVENTUS E CAGLIARI CELLINO MATRI/ CAGLIARI – “Il colpo lo ha fatto la Juve non io”. Esordisce così Massimo Cellino in un’intervista rilasciata al ‘Corriere dello Sport’. Oltre a parlare di Matri, il presidente del Cagliari ha sviscerato anche gli altri temi caldi del mercato.
L’affare era ghiotto…
Guardi, non l’ho fatto per i soldi.
E perché lo ha fatto?
Il ragazzo è venuto da me e mi ha detto chiaro e tondo: presidente, per me questa è una sfida, a Cagliari sto benissimo ma certe occasioni capitano una sola volta nella vita.
Lei cosa gli ha risposto?
Gli ho detto soltanto: pensaci bene, è sufficiente che tu mi offri una scusa per non farti andare via.
Attendere sino a fine stagione?
Il ragazzo aveva paura che l’occasione a giugno potesse sfumare: un infortunio, un imprevisto qualsiasi.
Matri è partito, Lazzari, che era dato per partente, invece è rimasto. Perché in questo caso ha deciso di resistere alle lusinghe?
Semplicemente il problema non si è posto. Al contrario di Matri, Lazzari non è venuto da me a dirmi che voleva misurarsi con nuove sfide. A Cagliari il ragazzo sta bene. E ci stava benissimo anche Matri. Anzi, proprio il fatto che la sua scelta non è stata determinata da problemi ambientali, da problemi personali, mi rassicura e mi rincuora.
Per un Matri che parte, un Ceppelini che arriva. Come mai ha deciso di puntare su questo giocatore?
E’ vero, ho proprio deciso di puntarci visto che ci ho messo dei bei soldi, bei soldi per un ragazzo di diciannove anni.
Chi glielo ha segnalato?
Lo seguivo da un anno. Avendo origini italiane, aveva avviato le pratiche per ottenere il nostro passaporto e prenderlo in quelle condizioni sarebbe stato più vantaggioso
Invece?
Poi è accaduto che anche altri club lo stavano seguendo, in particolare sembrava in procinto di finire in Spagna. Potevo tesserare un extracomunitario e a quel punto ho rotto gli indugi, l’ho preso e ho bruciato la concorrenza spagnola.
Anche Marchetti sembrava in procinto di volar via.
Pensi che l’accordo era chiuso.
Con il Manchester City.
Sì.
D.T.