Loretta Napoleoni: “La crisi economica in Italia sarà dilagante; i giovani ‘i nuovi poveri'”

ROMA – Graffiante e incisiva come sempre è stata Loretta Napoleoni in una lunga intervista realizzata da ‘Radio Ies’ durante la trasmissione ‘Radio Anch’io’. Un lungo e interessante colloquio dove la celebre economista, esperta di terrorismo e sistemi finanziari, si è soffermata sulla crisi attuale economica italiana, lanciando un preoccupante allarme poco coperto dai media tradizionali: la dilagante disoccupazione giovanile con l’annessa fuga dei cervelli italiani verso l’estero. In Oriente, invece, c’è un sistema finanziario che secondo la Napoleoni funziona e dovrebbe ispirare i fallimentari modelli occidentali: il capitalismo-comunismo cinese descritto e raccontato nell’ultimo libro della saggista scrittrice residente a Londra, ‘Maonomics’.

CRISI E DISOCCUPAZIONE GIOVANILE – “La crisi in Italia c’è come negli Stati Uniti. In America è facile vederla perchè ci sono degli indicatori più realistici, mentre in Italia c’è un grandissimo mercato sommerso, cresciuto fino al 40&, che non viene registrato dalle statistiche. Un mercato che produce ma che succhia risorse al sistema perchè non vengono pagate le tasse visto che in molti le evadono. I giovani si trovano così intrappolati nell’economia perchè costretti a lavorare in nero, senza pensione, contributi, costretti a sfruttare gli ammortizzatori dei loro genitori. Questa è un’economia sistemica che scoppierà perchè i giovani si trovano ad utilizzare le risorse dei loro genitori. Nel momento in cui poi, ci sarà un ricambio generazionale e anche i giovani diventeranno genitori, ci troveremo con una grossa percentuale di persone senza risparmi e contributi. In quelle condizioni la crisi sarà profonda e dilagante, ma nel momento in cui questi dati non rientrano nelle statistiche chiaramente nessuno ne parla. Negli Stati Uniti gli ammortizzatori sociali dei genitori non esistono e quindi la povertà è immediata. In Italia non la vediamo, ma la vedremo”.

LA COLPA DELL’INFORMAZIONE – “La responsabilità dei media è enorme, è una responsabilità condivisa anche dai politici: gli ultimi dati dell’Istat dimostrano infatti che in Italia ci sono due milioni di studenti che vivono con i genitori e che non lavorano: questi sono due milioni di poveri potenziali nei prossimi decenni. Si tratta di dati che non rientrano nelle statistiche perchè le cifre, ora, segnalano solo il circa 9.3% di disoccupazione senza tener conto di questi due milioni di giovani”.

‘HA VINTO MARX’, MAONOMICS – “Ho scritto questo libro con l’idea di fare una sorta di provocazione che parte dall’esperienza cinese, ma serve principalmente come una lente gialla attraverso la quale io analizzo perchè il nostro sistema non funziona e non ci riprendiamo da questa crisi. Il marxismo cinese si è trasformato nel sistema migliore attraverso il sistema di globalizzazione, traendone dei benefici. I cinesi hanno capito che il marxismo era una teoria evolutiva e che il sistema comunista, come quello capitalista, doveva essere assolutamente flessibile e adattabile ai cambimenti in corso. La Cina ha aperto così all’economia di mercato pur essendo comunista. La rivalutazione e interpretazione della teoria economica ci aiuta a capire perchè il nostro sistema è rimasto ancorato alla teoria liberalista. Noi dobbiamo quindi essere più flessibili e ispirarci alla via cinese non come diritti del lavoro, bensì come sistema dei produzione, vedi la rivalutazione dei beni comuni. Non è vero che una società per funzionare deve essere basata su un sistema dove tutti lottano per accaparrarsi i servizi. Questi, e mi riferisco ai trasporti, educazione e sanità, devono essere dei canali attraverso i quali la società cresce. Il sistema finanziario in Occidente è crollato perchè è senza controllo e si sono commessi dei grandi abusi, abusi che hanno sperperato i soldi dei risparmiatori”.

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