GREEN MARKETING – Presentati in anteprima i risultati di uno studio condotto sui prodotti e servizi green. Randisi: “Ci sono delle potenzialità del mercato ancora tutte da sfruttare. Basti considerare che in Germania il green assorbe il 30% del Pil, in Italia siamo ancora al 9%”.
Organizzato per giovedì 7 ottobre a Milano, da Sda Bocconi School of management, il workshop rivolto a top manager, executive e a tutti coloro che vogliono aggiornarsi o farsi strada nel settore.
Durante l’appuntamento, dal titolo “Creare valore con il green marketing”,saranno a confronto manager di grandi gruppi (Enel, Renault, Cisco e Abb), esperti di marketing e professori della Bocconi, con l’obiettivo di far capire che l’approccio ecologico non può essere ancora considerato come un semplice espediente in uso dalle aziende per abbellire la loro immagine, bensì un nodo cardine della strategia di questa, dall’ideazione alla produzione, dalla vendita fino alla comunicazione.
OGGETTO DEL WORKSHOP – Verranno presentati in anteprima i risultati di uno studio condotto sui prodotti e servizi green, con il coinvolgimento di oltre 500 consumatori e circa 150 aziende di diversi settori.
DAVIDE REINA E SILVIA VIANELLO – Secondo i due ricercatori della Sda Bocconi, le imprese non considerano più il green marketing come uno ‘strumento’ di comunicazione, bensì come una leva per accedere a nuove opportunità di crescita (66%), rafforzando la posizione raggiunta(70%). Inoltre le imprese stanno entrando nell’ottica per la quale investire in green marketing dia un ritorno nel medio e lungo termine (96%).
I PREZZI DEL GREEN – In errore i manager che pensano di poter chiedere, con i prodotti ecologici, un prezzo più alto rispetto a quelli tradizionali, infatti l’87% dei consumatori ritiene che tutto ciò che è ecologico debba essere anche economico, oltre a consentire la massima riciclabilità (importante per il 90% degli intervistati) e un buon risparmio di energia (secondo l’82% dei consumatori).
RANDISI – “Ci sono delle potenzialità del mercato ancora tutte da sfruttare. Basti considerare che in Germania il green assorbe il 30% del Pil, in Italia siamo ancora al 9%”.
