Fiorentina, Rossi: “Voglio lo Scudetto. Non vedo l’ora di giocare con Jovetic”

FIORENTINA GIUSEPPE ROSSI INTERVISTA / NEW YORK (Usa) – Giuseppe Rossi, neoacquisto della Fiorentina nel mercato di gennaio, non ha ancora indossato la maglia viola. Fermo ai box per un brutto infortunio al gionocchio, da New York il ‘Pepito’ ha rilasciato un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’:

INFORTUNIO – “Ho ricominciato a correre a febbraio, ma solo da poco ho inserito i cambi di direzione. Il 4 aprile c’è una visita decisiva. La voglia di tornare è tanta, ma non c’è motivo per forzare i tempi. Quando subisci un infortunio come il mio è difficile rientrare nei progetti di chi ha ambizioni di successo immediato: vogliono gente pronta”

IO, GIUSEPPE – “Sono uno che vuole sempre vincere. È un chiodo fisso. Non penso ai soldi o alla bella vita, mi piacerebbe vincere qualcosa, perché è da quello che si giudica un giocatore. I miei attaccanti di riferimento? Sono passato dalla fase Van Basten-Gullit a George Weah. Quindi a Shevchenko. Quando giocai contro il Chelsea gli chiesi la maglia che ho tuttora attaccata alla parete. Ho imparato moltissimo da Giggs, Scholes e Ferguson”.

TIFO GIOVANILE – “Tifavo Milan da piccolo. Quando il calcio diventa professione smetti però di essere uno sfegatato. La domenica mattina alle 9 con papà guardavo il Milan di Van Basten e Gullit. Un po’ di simpatia mi è rimasta. Galliani disse che non ero da Milan? Sul mio conto ne hanno dette tante…”.

FIORENTINA – “Mi ha richiesto con decisione e ha dimostrato di credere in me nel momento più difficile. Sono cose che vanno dritte al cuore. E poi Montella fa un gioco molto “spagnolo”, che si adatta bene alle mie caratteristiche. Borja Valero? Nel calcio molti vedono solo quelli di 1,90 per 80 chili. Borja ha un’intelligenza tattica sopraffina. Scudetto? Secondo me si può. In Italia c’è più equilibrio. Possiamo farcela”.

JOVETIC – “Che intrigo! Quando uno ricomincia a fare gol iniziano subito discorsi così. Certo che vorrei giocare con lui. È un fuoriclasse”.

MANCHESTER UNITED – “Queiroz, che dirigeva gli allenamenti, non mi vedeva. Quando arrivarono Nani e Anderson, Ferguson fu molto onesto: ‘Non troverai lo spazio che vorresti'”.

NAZIONALE – “Non sento Prandelli dall’Europeo. Va bene così. Alla maglia azzurra tengo tantissimo, ma per conquistarla devi giocare bene nel tuo club. Meglio procedere per piccoli passi. Non ho mai pensato alla nazionale Usa, sono stupidaggini”.

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