VIDEO – Inter, da ‘Mou’ a ‘Strama’: quando il tifoso rivive certe emozioni

Curva Inter (Getty Images)
INTER DA MOURINHO A STRAMA / ROMA – Juventus-Inter 1-3 non è stata una semplice vittoria. Con il successo allo ‘Juventus Stadium’ i nerazzurri hanno dimostrato di essere una grande squadra, o quanto meno, essere sulla giusta strada per tornarci. E così l’ambiente respira aria serena e di grandi speranze, quelle che in questi anni erano un pò mancate a tutto il popolo nerazzurro e che adesso stanno tornando quelle (forse) di un tempo. Già, perchè l’addio di Josè Mourinho non è stato facile da assimilare per nessun tifoso interista. Se poi chi lo ha sostituito ha fallito miseramente la nostalgia si è fatta ancor più forte, fino ad oggi… Proviamo ad entrare nel cuore e nella mente di un’Inter ritrovata.

CON ‘MOU’ UNA FESTA – Altri tempi quelli di Josè Mourinho. Il tifoso nerazzurro veniva già da alcuni anni di successi in Italia con Roberto Mancini. In Europa però mancava il grande colpo. Ecco che allora Moratti chiama lo ‘Special One’. Missione: conquistare l’Europa. Al primo anno arriva lo scudetto poi l’anno successivo una campagna acquisti con tanta sorpresa. Ibrahimovic se ne va ma arrivano Eto’o, Milito, Lucio, Thiago Motta e Sneijder. E ognuno di loro ci metterà pochissimo ad entrare nei cuori dei tifosi. Già alla seconda giornata il 4-0 nel derby porta l’entusiasmo alle stelle. Al secondo tentativo Mourinho regala la tanto sognata Champions League al popolo nerazzurro, una coppa che mancava da troppo tempo. E in questi due anni fatti di polemiche, veleni, sofferenze e grandi battaglie i tifosi hanno osannato il portoghese, lo hanno glorificato. Immenso orgoglio e sensazione, più che comprensibile, di essere i migliori.

DUE ANNI BUI – Mourinho lascia da vincitore. Se ne va al Real e all’Inter arriva Rafa Benitez, uno non graditissimo a Moratti. La Supercoppa è nerazzurra. In campionato però le cose non vanno benissimo a causa, dicono i tifosi, di una campagna acquisti praticamente inesistente. Troppo poco un Biabiany e un Coutinho per i campioni d’Europa. Il Mondiale per Club però porta i nerazzurri sul tetto del mondo e per un attimo tutto sembra passato. Poi lo sfogo di Benitez riguardo al mercato manda in bestia il presidente che non fa sconti: panchina a Leonardo. Con lui sembra essere rinato il vecchio spirito. La squadra risale, Moratti compra Ranocchia e Pazzini, il brasiliano è difeso da tutti per la sua onestà e semplicità. L’altra sponda di Milano lo odia per il suo passato rossonero e questo da ancora più linfa al popolo interista. Il secondo posto vale tanto, è il bello da cui ripartire. Poi Leonardo lascia e preferisce tornare dietro una scrivania al Psg. Moratti è spiazzato e adesso anche tutti gli interisti. Una nuova stagione è alle porte, serve un nuovo trascinatore. Viene scelto Gasperini, per molti poco adatto a guidare e stravolgere tatticamente una squadra che stava ritrovando a fatica le sue certezze. L’esperienza infatti è negativa. Gasperini salta dopo un inizio di campionato disastroso e tocca al pratico Ranieri. Infila un filotto di vittorie interessante ma la squadra poi si sfalda e sembra senza carattere. Per l’Inter è crisi nera, i tifosi restano vicini ma delusi; i tempi di ‘Mou’ sono lontani e il ricordo è l’unica cosa che può tirare su di morale.

STRAMA BENE BENE – Moratti rischia tutto. Via Ranieri e spazio a tale Andrea Stramaccioni da Roma, uno che come biglietto da visita ha poco più che la fresca vittoria nella NextGeneration Cup, la Champions primavera. Grande esperienze nei settori giovanili ma…chi è? In pochi lo conoscono e tutti si domandano se possa essere all’altezza di guidare l’Inter dei senatori e di chi ha vinto tutto, con l’aggiunta di tutte le problematiche che sta affrontando. Lui però è spensierato, vive tutto come un grande sogno e si presenta alla Pinetina senza paura. Parla chiaro e tondo con i giocatori, personalità e simpatia da vendere, schiettezza, modestia: per molti è già il ‘nuovo Mourinho’. Già si vede qualcosa di nuovo nelle ultime gare, qualcosa che piace non solo al presidente ma anche a tutto un ambiente, tifosi compresi, che per lui ha garantito. La vittoria per 4-2 nel derby è il tocco in più. Semplice traghettatore? Macchè. Moratti è impressionato, stravede per lui e lo riconferma. Gli mette in mano un progetto e insieme costruiscono una squadra che possa torare a vincere nel giro di qualche anno. La sua abilità tattica, la sua parlantina, il suo concepire il calcio in maniera dinamica e moderna lo portano in gloria. Per molti un predestinato che farà risorgere l’Inter. Il campionato parte, all’undicesima c’è Juventus-Inter, la partita. 1-3 e un’Inter d’altri tempi. Adesso sì che è bello godersi il presente e i ricordi lasciati un un cassetto.

VIDEO – Le gioie dei tifosi interisti dopo la magica notte di Madrid che portò alla vittoria della Champions League.

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