Roma-Atalanta, Zeman: “De Rossi e Osvaldo? Non basta avere nomi importanti”

ROMA-ATALANTA ZEMAN / ROMA – Intervenuto ai microfoni di ‘Sky’ e in conferenza stampa al termine della sfida contro l’Atalanta, Zdenek Zeman ha parlato della buona vittoria della Roma, oltre che delle esclusioni eccellenti di Burdisso, De Rossi e Osvaldo. Ecco le sue dichiarazioni.

“Non mi piace pensare che il risultato venga prima del gioco, ma è giusto che prima impariamo a soffrire e poi a giocare. Eravamo un po’ spaventati dopo la sconfitta contro la Juventus, eravamo tanto lunghi, lasciando troppo spazio tra i reparti”.

ESCLUSIONE BURDISSO, DE ROSSI, OSVALDO – “Ho sempre detto che reputo tutti i miei giocatori in grado di giocare titolari. In ogni caso, ho scelto questi undici valutando i ragazzi che ho a disposizione in questo momento. Non discuto le qualità di nessuno, ma ho fatto queste scelte pensando al bene della squadra in questo momento. Questi giocatori importanti mi devono dimostrare che vogliono ancora fare qualcosa di importante. Spero che la prossima settimana mi convincano. Non basta dire “ci penso domenica”. Se non me lo fanno vedere in allenamento, non va bene”.

DE ROSSI – “Per me può fare mezzo destro o mezzo sinistro, in cui si può esprimere al meglio, poi potrebbe fare anche il centrale, ma questo viene dopo. Perche’ Marquinho invece di De Rossi? Dovevamo giocare sulle ripartenze e De Rossi non è uno per ripartire”.

OSVALDO – “E’ un attaccante completo, è il giocatore con più talento dopo Totti in questa squadra. Devo riuscire a valorizzarlo e per ora non ci sono riuscito. Non capite l’esclusione? E’ un problema vostro, perché non siete tutti i giorni sul campo di allenamento, per questo siete sorpresi. Coesistenza Osvaldo-Destro-Totti? E’ difficile perche’ nessuno dei tre ama giocare a destra”.

MARQUINHOS – “E’ un ragazzo del ’94, ha delle qualità ma gli serve un po’ di esperienza. Si sta applicando, è bravo sia fisicamente che tecnicamente. Mi auguro che riuscirà a crescere con noi”.

GIOCO –
“Io non devo insegnare calcio a nessuno. Devo solo far capire alla squadra alcuni movimenti, alcune cose da fare. Quanto ci metterò? Spero il meno possibile, approfittando anche della sosta”.

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