Roma, Marquinho sogna lo scudetto. E su Zeman, Destro e Borini…

ROMA MARQUINHO CONFERENZA STAMPA / RISCONE DI BRUNICO – Intervenuto in conferenza stampa dal ritiro della Roma a Riscone di Brunico, il centrocampista brasiliano Marquinho ha parlato degli obiettivi giallorossi in vista della prossima stagione e dei primi allenamenti sotto la guida di Zdenek Zeman. Ecco le sue dichiarazioni.

SCUDETTO – “Penso manchi ancora qualcosa per raggiungere il livello di Milan, Juventus e forse anche dell’Inter, tuttavia questa squadra è in grado di lottare per molte cose in questa stagione”.

CONCORRENZA DI BRADLEY E TACHTSIDIS – “Ho sempre creduto nelle mie potenzialità, credo che la concorrenza faccia bene all’interno di una squadra, è bene che ci siano più giocatori per lo stesso ruolo, la concorrenza serve sempre ad aumentare la qualità del gruppo. Inoltre penso che senza la pressione, il peso, di dover firmare un nuovo contratto, anche il mio livello calcistico potrà migliorare”.

ZEMAN – “E’ una persona molto persistente, che non scende a compromessi e non negozia sui carichi di lavoro. Non fa sconti sui giri di campo da fare. Il lavoro è molto pesante, ma tutti crediamo in lui, si vede che è una persona vincente e siamo sicuri di migliorare con lui. E’ una persona diversa dal solito. Dichiarazioni dopo la partita di ieri? Va capito, va compreso che ieri avevamo fatto un allenamento pesante, come in tutti questi giorni del resto prima della partita. Il mister insiste molto sulla parte fisica, dopo un’ora avevamo le gambe evidentemente un po’ imballate, un po’ pesanti, ma credo che da qui in avanti le cose andranno sempre meglio e direi che nel giro di 1-2 settimane acquisiremo una migliore condizione fisica e si vedranno già i risultati”.

CESSIONE THIAGO SILVA – “E’ il miglior difensore del mondo, l’Italia perde qualcosa lasciandolo andare. Ma faccio sempre il tifo per lui, è un grande giocatore e un grande amico”.

DESTRO E BORINI – “Destro la scorsa stagione si è distinto molto bene al Siena, se arriverà potrà sopperire all’intensità che Borini ci assicurava in attacco”.

M.Z.

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