Campione ai raggi X: Gerard Piqué, di nuovo a casa per diventare grande

CAMPIONE RAGGI X PIQUE’ / ROMA – Il calcio e i colori blaugrana nel suo destino, con il padre giocatore di terza divisione e il nonno membro del consiglio del BarcellonaGerard Piqué, catalano purosangue, ha sempre avuto nel cuore i colori del club più titolato di Spagna insieme al Real Madrid. Si dice che per diventare grandi si deve uscire dal nido ed esplorare nuovi orizzonti: per arrivare a vincere tutto con questa maglia, il giocatore ha dovuto apprendere i ‘trucchi’ del mestiere all’estero, da un certo Alex Ferguson, prima di poter tornare ad essere profeta in patria.

Gerard Piqué Bernabeu nasce a Barcellona il 2 Febbraio 1987. Difensore centrale, all’occorrenza mediano, è dotato di un fisico possente che gli permette di sovrastare gli avversari. Ottimo colpitore di testa, è abile nella scelta del tempo degli interventi difensivi.

CANTERA – Comincia a tirare i primi calci al pallone all’età di dieci anni, nella cantera del Barcellona, dove fa tutta la trafila. All’età di diciassette anni, pronto ad esordire in prima squadra, non trova spazio e decide di cambiare aria. A puntare su di lui è il Manchester United di Alex Ferguson, che gli offre nel 2004 il primo contratto da professionista.

MANCHESTER UNITED – Anche in Inghilterra però, il giovane Piqué fatica a trovare spazio. Nei primi due anni con i ‘Red Devils’ colleziona solamente dieci presenze, tant’è che il club decide di lasciarlo andare in prestito al Real Saragozza.

SARAGOZZA – L’esplosione del centrale difensivo avviene nell’anno trascorso a Saragozza. Gioca 22 partite e segna i suoi primi due gol nella Liga, il tutto condito da prestazioni convincenti, che gli permettono di tornare a Manchester la stagione successiva.

MANCHESTER BIS – E’ un Piqué più maturo, quello sbarcato in Inghilterra per la seconda avventura in Premier League. Trova spazio soprattutto in campo internazionale, in Champions, nella quale segna due reti. A fine stagione lo United vincerà campionato e Champions League, ma il suo scarso impiego nella competizione nazionale fa sì che diventi uomo mercato. E’ il Barcellona, nel 2008, ad acquistarlo per una cifra intorno ai 5 milioni di euro, permettendo a Piqué, allora 21enne, di poter tornare a casa per dimostrare la sua maturazione calcistica.

RITORNO A CASA – Il ritorno a casa è dei più dolci e coincide con l’inizio dell’era Guardiola, uno dei cicli più vincenti in casa blaugrana. Al primo anno, oltre a trovare continuità sul terreno di gioco, porta a casa con il club lo storico triplete, vendicandosi nei confronti dello ‘United’ che lo aveva scaricato la stagione prima, grazie alla finale di Roma vinta proprio ai danni degli uomini di Ferguson. Nelle tre stagioni successive Piqué è il titolare inamovibile di una formazione che vince tutto: un’altra Champions League, altri due Campionati spagnoli e Campionati del mondo per club, tre Supercoppe spagnole, due Supercoppe Uefa e una Coppa di spagna. Nell’ultima stagione il rendimento del giocatore è stato al ribasso, per qualcuno a causa della sua vita fuori dal campo, ma dal 2008 fino ad oggi la scelta di tornare a casa per Piqué si è dimostrata essere vincente.

NAZIONALE – Dal 2006 entra far parte del giro dell’under-21 delle ‘Furie Rosse‘. Debutta nella nazionale maggiore nel 2009, partecipando alla Confederation Cup in Sud Africa, terra nella quale vince l’anno seguente il primo storico mondiale della Spagna grazie alla finale vinta per 1-0 contro l’Olanda.

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