RadioCalciomercato.it, esclusivo Stagliano su calcioscommesse

RADIOCALCIOMERCATO.IT ESCLUSIVO / ROMA – Le indagini per il calcioscommesse si estendono sempre più, assumendo fisionomie preoccupanti. RadioCalciomercato.it, la web radio ufficiale di Calciomercato.it, ha contattato in esclusiva Mario Stagliano, avvocato ed ex vice capo della Procura Indagini della FIGC, per fare il punto della situazione. “All’inizio avevo sottovalutato l’indagine – ha ammesso Stagliano -, credendo che si limitasse a qualche partita di Serie B e Lega Pro. L’estensione è stata a macchia d’olio, e credo che l’anno prossimo vedremo campionati stravolti sia dalla partenza: le classifiche risentiranno delle penalizzazioni. Il capo della Polizia, Manganelli, è un tifoso dell’Avellino, ma non confonde il ruolo istituzionale con quello calcistico: il suo deciso intervento lascia pensare che da Savona, Bari o Napoli usciranno cose che al momento nessuno può neanche immaginare. A fari spenti, la Procura partenopea sta indagando forse da prima delle altre: lì c’è la DIA, e laddove c’è la DIA parliamo di cose molto importanti, di manifestazioni mafiose”.

MONDO DEL CALCIO NULLAFACENTE – L’avvocato Stagliano ha scagliato alcuni dardi agli addetti ai lavori nel mondo del pallone: “Chi vuole uscirne da questa situazione? I tifosi, perché il mondo del calcio ha fatto assolutamente nulla. Dico anch’io no all’amnistia: chi ha sbagliato deve pagare. Qualche società ha cercato di corrompere tesserati di altre squadre per ottenere favori in campionato, e l’unica punizione possibile in tal caso sarebbe la retrocessione. Se una società, approfittando delle scommesse dei propri salvatori, dovesse aver ottenuto vantaggi importanti, la sanzione sarà pesantissima“.

RESPONSABILITA’ E RETROCESSIONI – Chiosa apocalittica, ma purtroppo veritiera, su quanto accadrà entro pochi mesi: “Il mondo del calcio si preoccupa dei diritti televisivi, ma del calcioscommesse no. E’ un problema che va affrontato di petto: i calciatori siano chiamati a pagare pesantemente l’eventuale danno arrecato alla società, perché la rescissione contrattuale non basta. L’AIC e le Leghe devono mettersi seriamente al lavoro in tal senso. Solo la Procura federale si sta dando veramente da fare: non disponendo di mezzi coercitivi il lavoro può essere fallace, ma l’impegno è encomiabile. Ci sono sessanta persone da ascoltare, difficilmente si riuscirà a farlo prima della fine di maggio. In caso di responsabilità oggettiva ci saranno penalizzazioni ad inizio campionato l’anno prossimo, in caso di responsabilità diretta scatterà la retrocessione“.

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