Stelle di mercato ai raggi X: Tevez, il primo obiettivo del Milan

Tevez (Getty Images)

STELLE MERCATO TEVEZ / ROMA – Sono ormai mesi che non mette piede su un campo da calcio, complice il mancato ambientamento nella città del suo club e un rapporto difficile con Roberto Mancini, il suo manager: nonostante ciò, Carlos Tevez è il nome più caldo del mercato invernale che aprirà i battenti tra pochi giorni e che le voci di un suo possibile passaggio al Milan hanno già infiammato alla grande. L’attaccante argentino è stato escluso dalla rosa del Manchester City lo scorso settembre, dopo aver negato al suo allenatore la disponibilità ad entrare in campo in un match di Champions League contro il Bayern Monaco. Da quel giorno i club più importanti d’Europa si sono messi in fila per poterselo accaparrare, magari ad un prezzo di saldo: il Milan ha ottenuto il grandissimo vantaggio sulle concorrenti di aver già trovato l’accordo con il giocatore, mentre quello con il club sembra ancora un pò lontano, anche se non impossibile. Si lavora su un prestito con diritto (che il City vorrebbe tramutare in obbligo) di riscatto. La possibilità di poter affiancare l’argentino aIbrahimovic (o Pato) ha convinto Galliani a lasciar perdere qualsiasi alternativa, dopo che lo sbarco a Milano di Maxi Lopez era sembrato più che probabile.

Le caratteristiche tecniche di Tevez consentirebbero ad Allegri di avere un’alternativa di primo piano per il suo pacchetto offensivo: attaccante potente e veloce, l”Apache’ (come viene chiamato per la sua provenienza dal malfamato Barrio di Buenos Aires Ejèrcito de los Andes, noto anche come Fort Apache) si integrerebbe benissimo con tutti i suoi potenziali partner d’attacco rossoneri. In campo Tevez ha sempre dimostrato una grande grinta che unitamente alla sua classe e alla voracità in zona gol lo hanno reso uno degli attaccanti più forti dell’intero panorama calcistico mondiale.

Nato il 5 febbraio 1984 Tevez è cresciuto ed emerso nel Boca Juniors, club con il quale vince tutto prima del ventesimo compleanno: dal campionato argentino alla coppa Libertadores fino al trionfo in coppa Intercontinentale (proprio contro il Milan a Tokio nel 2003) il Boca vive un periodo di grazia anche grazie al talento del suo giovane attaccante, del quale è però costretto a fare a meno già nel dicembre del 2004, pochi mesi le Olimpiadi di Atene che lo hanno visto protagonista e capocannoniere (8 gol in 6 partite) con la Nazionale olimpica che conquista la medaglia d’oro. A differenza di ciò che accade a molti suoi connazionali, che sorvolano l’Oceano Atlantico per andare a cercare fortuna nei maggiori campionati europei, per Tevez la destinazione è il Brasile. Il Corinthians, appena acquistato dal fondo di investimento britannico-iraniano Media Sports Investments, se lo aggiudica per circa 20 milioni di dollari, frantumando ogni record in Sudamerica. A San Paolo, Tevez conferma quanto di buono fatto in Argentina e ben presto diventa il leader della squadra che si laurea campione del Brasile nel 2005.

Nell’estate del 2006, dopo la delusione ai mondiali di Germania, la MSI lo spinge verso un controverso trasferimento in Inghilterra, per l’esattezza al West Ham, club che il fondo di investimenti tenta invano di acquistare. A Londra l’ambientamento di Tevez e dell’altro argentino Mascherano non si rivela dei più facili: gli ‘Hammers’ vivono una stagione difficilissima che riescono a salvare solo nelle ultime giornate. Al miracolo-salvezza Tevez partecipa con una sontuosa parte finale di stagione, durante la quale realizza dei gol vitali per i suoi che lo rendono il nuovo beniamino di ‘Upton Park’.

Ma per l’Apache il West Ham è squadra troppo poco ambiziosa: a lui si interessano le squadre europee più prestigiose, tra cui il Manchester United di Alex Ferguson, che nell’estate del 2007 riesce a portarlo a ‘Old Trafford’. La prima stagione nei ‘Red Devils’ è semplicemente trionfale, grazie alla conquista della Premier League e della Champions nella finale di Mosca con il Chelsea. Anche la seconda annata è molto buona per l’attaccante, che bissa il successo del 2003 nel Mondiale per club e vince ancora la Premier, ma deve arrendersi al Barcellona di Guardiola nella finale di Champions League disputatasi a Roma. Nonostante Ferguson e i tifosi stravedano per lui, l’argentino nell’estate del 2009 si macchia di ‘alto tradimento’passando all’altro club di Manchester, il City, affascinato dalle prospettive e dai petroldollari dello sceicco da poco proprietario della squadra meno vincente della città inglese.

I primi due anni nei ‘Citizens’, inframezzati dalla sfortunata spedizione sudafricana con la nazionale, sono forse i migliori, a livello personale, della carriera di Tevez, che segna con una regolarità per lui fino a quel momento inedita. Ma i 53 gol complessivi realizzati con la maglia del City non gli bastano per trovare una serenità che sembra non far parte del suo modo di essere, e comincia una guerra che presto diventa aperta con tutto l’ambiente. Ora è subentrata nuovamente la smania di cambiare aria: la sua voglia di essere protagonista anche nel campionato italiano potrebbe regalare ai calciofili della Penisola la possibilità di osservare da vicino una grande stella del calcio internazionale. E a Tevez la possibilità di sentirsi parte, in pianta stabile, di un progetto a lungo termine, lui che ha sedotto e abbandonato i tifosi di tutte le squadre per le quali ha giocato e, soprattutto, segnato.

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