Inter, Pazzini spiega la sua esultanza e il flop in campionato

PAZZINI SCUDETTO INTER / MILANO – Con Scudetto e Champions evaporati, all’Inter non resta che puntare su un premio di consolazione come la Coppa Italia. Il progetto di rimonta escogitato da Leonardo è fallito nel momento ‘clou’ della stagione: “Parlando con i compagni ci siamo chiesti dove si è perso ma, secondo me, il motivo non sta nei vari pranzi o cene, ma più che altro nel girone di andata: facendo pochi calcoli, abbiamo visto come su 8, 9 partite abbiamo fatto 8 o 9 punti su 24 o 27 disponibili -spiega Giampaolo Pazzini ai microfoni di Inter Channel-. Credo che questo gruppo abbia fatto tanto per tornare in corsa. Da gennaio in poi dovevamo vincere tutte le partite, anche su campi difficili, abbiamo fatto un grande lavoro e quando avremmo dovuto essere al top siamo invece vistosamente calati. Si vedeva già nella partita con il Lecce, nella quale abbiamo vinto ma facendo fatica, poi ci sono state gli impegni con le Nazionali. Non direi che abbiamo staccato la spina, ma credo non ci sia stato il tempo per recuperare, poi abbiamo avuto quelle due partite di seguito (ndr.:Milan e Schalke 04) che ci hanno rovinato”. Dopo aver elencato le cause che secondo lui hanno segnato il ritardo in classifica, il ‘Pazzo’ svela come e da dove ha avuto origine la sua tipica esultanza: ” Nasce a Firenze, quando giocavo nella Fiorentina e c’era anche Luca Toni. Lui faceva sempre il gesto dell’orecchio, a qualsiasi ora della giornata, a pranzo a cena, ed era per dire ‘ehi, ci sentite?’. E così che in contrapposizione è nato il mio, che significava ‘ehi, ci vedete?‘, così per ridere. E’ una cosa che piace e mi piace, per questo continuo a esultare così“.

A.B.

 

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