Lazio, Lotito: ‘Oggi non la ricomprerei’

Lotito (Getty Images)
LAZIO LOTITO SU ACQUISTO SQUADRA / ROMA – E’ un Claudio Lotito a tutto tondo quello che dalle pagine di ‘Leggo’, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. E come sempre il presidente della Lazio lo fa con ironia…

LOTITO E I CALCIATORI – “I calciatori dicono di me che pago poco, ma pago sempre e puntualmente? Io pago il giusto. Ora tutti hanno scoperto i contratti a obiettivo, quando li proposi mi ridevano dietro. Lo stesso quando acquistavo giocatori prendendoli in prestito. Dicevano: ‘Lotito nun caccia i sordi’. Adesso lo fanno tutti. La verità è che arrivo sempre un giro prima”. La butta sul ridere, ma si toglie anche un sassolino dalla scarpa il presidente Lotito dalle colonne di “Leggo”.

L’ACQUISTO DELLA LAZIO – “Se oggi ricomprerei la Lazio? No. Lo feci per una spinta passionale ma questo è un mondo dominato dall’interesse. Credo che una persona che ha avuto successo debba ridare qualcosa alla comunità. Invece in giro vedo pochi imprenditori e manager, ma purtroppo molti ‘prenditori e magnager’…”.

LO SCUDETTO DEL BILANCIO – “Se questa squadra vincerà lo scudetto, prima o poi? Io ho già vinto: Coppa Italia, Supercoppa. Vi ricordate Mourinho? Disse: Roma zero titoli, Milan zero titoli, Juve zero titoli, Lazio un titolo, perché siamo stati gli unici a togliere un trofeo alla sua Inter. Che cosa manca per il salto di qualità? Sono ragazzi troppo buoni, quando il livello agonistico si alza vanno in crisi. Abbiamo preso Sculli anche per questo. Ci vorrebbe maggiore cattiveria sportiva. Se potessi giocare, me magnerei l’erba. Il tricolore a chi non piacerebbe? Però lo scudetto di Cragnotti del 2000 l’ho pagato io. Datemi mille miliardi del vecchio conio e vinco tutto. Quando sono arrivato c’erano 550 milioni di euro di debiti. Lo scudetto l’ho già vinto, è quello del bilancio. Tra un anno e mezzo chi non ha cervello è morto. Nel 2014 entrerà in vigore il fair play finanziario e finirà il gioco del patron che butta i soldi al fuoco, come faceva il Marchese del Grillo con la sedia del Settecento. Anche Berlusconi si è stancato di buttare via 80 milioni l’anno. Bisogna capovolgere i valori del sistema. Insegnare ai giovani il rispetto delle regole. La Lazio per il suo compleanno ha deposto una corona di fiori all’Altare della Patria e commemorato i caduti della polisportiva. Primo e unico club. Sono stato bersagliere e ho fatto suonare il silenzio”.

CONTESTAZIONI – “Perchè i tifosi continuano a contestarmi? Una sparuta minoranza. I tifosi che mi sostengono sono la maggioranza silenziosa. I laziali sono così, preferiscono stare in disparte ma nelle difficoltà escono come i funghi. Comunque è vero che sono molto più apprezzato nel resto d’Italia. Fuori da Roma la mia notorietà è all’83%. Molto più alta che in città”.

FRECCIATE ALLA ROMA – “Adriano l’avrei preso a 3,1 milioni d’ingaggio l’anno? No. E a Totti che ha 33 anni avrei fatto un contratto quinquennale? Mai. Se sarei disposto a vendere il club? Mai. A me mica m’ha bussato un americano per dirmi che devo vendere, che me ne devo andare per i debiti. La Lazio me la tengo e vincerò questa sfida. Quando sarò stufo la passerò a mio figlio”.

QUERELLE ZARATE-REJA – “Normale dialettica dopo una partita pareggiata ingiustamente. Reja ha solo detto che il ragazzo deve giocare per la squadra. Se Zarate non va bene la colpa non è del tecnico. Perché non rinnovo il contratto al tecnico? Perché lui per una questione scaramantica preferisce aspettare maggio. Ma resterà”.

F.S.

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