Mercato Bari, Matarrese: “Dovrebbero arrivare Moura e Okaka”

MERCATO BARI MATARRESE / BARI – Vincenzo Matarrese, presidente del Bari, parla dello sfortunato inizio di stagione dei biancorossi e degli obiettivi di mercato che dovrebbero mettere una pezza ai numerosi infortuni patiti finora. Ecco l’intervista dal ‘Corriere dello Sport’:

Presidente, cosa si aspetta dall’an­no nuovo?

“Che ci siano meno infortuni. Non mi illudo che scompaiono perché fanno parte del calcio. Ma la scalo­gna che si è abbattuta senza requie sul Bari non è normale”.

Molte speranza sono anche rivolte al mercato.

“E’ già arrivato il difensore Glick, nazionale polacco molto bravo. Non trovava posto nel Palermo perché la squadra ha cambiato tipo di gioco”.

Gli altri acquisti quando?

“Arriverà anche un difensore esperto ma i nostri rinforzi sono tut­ti concentrati per l’attacco. Purtrop­po negli ultimi tempi siamo rimasti con quattro punte tutte e quattro spuntate. I gol non li fa più nessuno”.

Pensa di fare un investimento im­portante per l’attacco, arriverà il brasiliano Moura?

“Sì, abbiamo bisogno di una punta importante. Angelozzi ha avuto l’ok a muoversi, ma la trattativa è complessa Moura è federalmente del Locarno ma il suo cartellino ap­partiene ad un pool di agenti brasi­liani. Sembra che il Gremio vanti an­che un diritto di opzione che dovreb­be lasciar cadere con l’arrivo di Ro­naldinho. C’è anche Okaka che do­vrebbe arrivare dalla Roma. Macca­rone sarà difficile che possa indossare la maglia del Bari. Ho par­lato direttamente con Zamparini che desidererebbe venderlo piuttosto che darlo in prestito. Ma se dobbia­mo fare un sacrificio è meglio farlo per un giovane che abbia le caratte­ristiche per integrarsi con Barreto. Maccarone è un ottimo giocatore ma ha già 31 anni, non può essere consi­derato un investimento. Sarebbe una soluzione temporanea. Comunque stiamo valutando ogni cosa. Mai co­me stavolta è vietatissimo sbaglia­re”.

La salvezza a tutti i costi?

“Ma senza fare investimenti sbal­lati. Non siamo la società che può permettersi di spendere cifre folli per sei mesi. Già abbiamo avuto ne­gli ultimi tempi giocatori con stipen­di altissimi che non ci hanno dato niente come Langella”.

Cosa prova nel pagargli lo stipen­dio lasciandolo a casa?

“Langella ha arrecato alla società un danno di quattro milioni e mezzo. Devo dirlo perché lo sento. Quando lo prendemmo ero convinto che do­vesse dare un aiuto valido alla socie­tà, all’allenatore. Tanto è vero che lo spronavo perché era arrivato un gio­catore di grande esperineza. Invece è stato una delusione. Evidentemen­te era già venuto con l’idea di pren­dersi tre anni di stipendio senza gio­care. Purtroppo non siamo ancora riusciti a modificare le norme sul contratto. E noi continuiamo a pa­garlo avendo dei danni enormi. Que­sto è il male del calcio”.

Lecce-Bari, un derby tra affama­ti?

“Il Lecce sta meglio del Bari, quin­di è meno affamato. Come ogni der­by sarà una partita molto combattu­ta ma non da nemici. I rapporti tra le società sono buoni, non c’è astio. Ci siamo sempre rispettati. E’ chiaro che i giocatori giocheranno per vin­cere, sia i leccesi che i baresi”.

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