Juventus, Cannavaro: “Agnelli fa bene a difendersi da Calciopoli”

INTERVISTA CANNAVARO JUVENTUS NAPOLI DUBAI / DUBAI (Emirati Arabi) – Fabio Cannavaro ha lasciato l’Italia per rilassarsi dopo anni di grandi battaglie. Ora il suo mondo è Dubai, una terra dove il calcio sta muovendo ora i primi passi aiutata dall’esperienza di alcuni ex grandi giocatori. Dopo mesi di silenzio l’ex capitano della Nazionale è tornato a parlare dalle pagine della ‘Gazzetta dello Sport’:

Ancora convinto della scelta?

“Sì. Ho scoperto un mondo nuovo, affascinante. Le tradizioni sono radicate e sentite. Penso al Ramadan, che visto da qui non è solo preghiera e privazione, ma un modo per stare insieme all’imbrunire. Per tenere unita la famiglia, da provare” .

La telefonata più curiosa da Coverciano.

“Quella di Chiellini e Quagliarella quasi intimoriti di entrare in quella camera 202 che ho occupato per 15 anni. La prima volta me l’assegnarono con l’Under 21”.

A proposito di altri azzurri: Gigi Buffon fatica a rientrare e Delneri per un paio di volte è stato duro con lui.

“Mi viene da ridere a leggere certe dichiarazioni. Gigi sta bene, presto rientra: lui ha il numero 1 stampato sulla pelle e non ha bisogno di dimostrare niente. Mi piace pensare che l’allenatore l’abbia fatto per stimolare Storari”.

La politica societaria Juve è cambiata: da John Elkann che ha accettato le responsabilità di Calciopoli, ad Andrea Agnelli che non nasconde di rimpiangere quei tempi, difendendo anche Moggi.

“E fa bene. Perché quella squadra era la più forte sul campo”.

Ma le sembra normale acquistare delle schede telefoniche per poter parlare privatamente con gli arbitri?

“No, non lo è. Ma più o meno tutti avevano relazioni non proprio trasparenti. Bisogna fissare regole certe e lasciare gli arbitri sereni e tranquilli”.

Che effetto le ha fatto scoprire da un’inchiesta giudiziaria che Parma e Verona erano di Tanzi e per questo il Napoli nel 2001 finì in B?

“Brutto effetto. In Italia abbiamo le regole di Pulcinella. Che nessuno rispetta. Se non ci diamo una svegliata tutti…”.

Il suo pensiero sembra andare oltre.

“Penso alla tanto pubblicizzata “monnezza”di Napoli. Io che vivo a Dubai sono arrivato al limite della sopportazione. Penso, però, sia arrivato il momento di svegliarci come napoletani. Non è possibile che con il Golfo più bello, Napoli non abbia un porto moderno, sia senza un palasport e con uno stadio che cade a pezzi dove vengono ristrutturati solo gli spogliatoi perché ci entrano le telecamere”.

Da Napoli al Napoli?

“Gruppo eccellente. Si vede l’ottima mano di Mazzarri. Se continua così in Champions può andare. E se poi arrivasse qualcosa in più… da tifosi andremo a piedi al Santuario della Madonna di Pompei”.

De Laurentiis dice che Paolo è vicino al rinnovo.

“Paolo è cresciuto tantissimo. Non è più il… fratello di Fabio. Ora deve dimostrare di crederci anche la società. Perché non si può fare leva solo sullo smisurato amore per la maglia della nostra città”.

Che succede all’Inter?

“Benitez è bravo, ma poteva aspettare qualche giorno per parlare. Come clima in casa nerazzurra sembra essere tornati 5 anni indietro. In bocca al lupo a Leonardo”.

E il ciclone Mourinho al Real?

“Lui lo conosciamo. Ma anche la potenza mediatica a Madrid è una realtà incredibile che ha macinato tanti allenatori. Sono curioso di vedere cosa succederà”.

Intanto arriva il Milan a Dubai.

“Con Ibra è in pole per lo scudetto. Sarò felice di rivedere amici con cui ho condiviso momenti indimenticabili, come Nesta, Pirlo e Gattuso”.

Ci sarà anche Cassano.

“Gli auguro di esprimere in rossonero il suo talento con continuità. Per raggiungere quei risultati che finora gli sono mancati”.

Si accenderanno di nuovo i riflettori anche su di lei.

“Ma sinceramente sto bene a fari spenti. Smaltisco lo stress di tanti anni. Qui posso uscire anche tutte le sere e andare in discoteca. Perché se non bevi e non fumi, come me, non è un problema tirar tardi la sera. Purtroppo da noi si vive un clima esasperato. Questa dimensione mi piace”.

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