Calciopoli, si riapre il processo?

PROCESSO CALCIOPOLI JUVENTUS INTER AGNELLI MORATTI / TORINO – In attesa di essere interrogato da Palazzi, Massimo Moratti s’interroga da solo: “Non so quale sia l’obiettivo di Andrea quale presidente della Juventus, certamente abbiamo idee diverse”. Eppure Andrea Agnelli (al quale Moratti resta legato dal punto di vista umano, ecco perché quel distinguo: quale presidente della Juve) su Calciopoli non è stato ambiguo, definendo i procedimenti che hanno portato alla condanna della Juventus nel 2006 come “ridicoli”, con particolare riferimento alle indagini, più volte sbugiardate nella fase dibattimentale del processo di Napoli. E l’obiettivo, il presidente della Juventus, l’aveva annunciato a maggio, oltre duecento giorni fa, quando con un esposto alla Figc chiedeva di rivedere la decisione con la quale venne assegnato lo scudetto 2005-06 all’Inter. L’obiettivo, per ora, rimane quello: togliere dall’albo d’oro interista quel titolo, in attesa di rimetterlo in quello juventino. Visto che nelle righe finali di quello stesso esposto, c’erano le premesse per la prossima mossa bianconera. Ovvero la richiesta della revocazione delle sentenze del 2006 attraverso una revisione totale del processo sportivo.

DIVERSAMENTE – Inevitabile, insomma, che le idee di Moratti e Agnelli siano piuttosto differenti: lo scontro è destinato a salire di livello, perché la Juventus non ha intenzione di fermarsi, anche se in questo preciso momento la posizione è quella di attesa. Attesa di un responso della Figc sull’esposto (e, proprio in quest’ottica, osservatrice assai interessata degli ultimi movimenti di Palazzi) e, soprattutto, delle sentenze di Napoli. Perché ormai ruota tutto intorno al processo penale che ha ribaltato la visione di Calciopoli grazie alle intercettazioni, trascurate dagli inquirenti, ma illuminanti sui rapporti di oltre mezza serie A con designatori e arbitri.

ACCELERATORE – Se da Napoli, dove la giudice Teresa Casoria ha detto di voler accelerare i tempi, dovesse arrivare una sentenza favorevole agli imputati (da Moggi in giù), Agnelli partirebbe all’attacco e presenterebbe alla Federazione la richiesta di revocazione delle sentenze del 2006 ex articolo 39 delle norme federali. Quello che recita: “Tutte le decisioni adottate dagli Organi della giustizia sportiva, inappellabili o divenute irrevocabili, possono essere impugnate per revocazione innanzi alla Corte di giustizia federale….. …..se è stato omesso l’esame di un fatto decisivo che non si è potuto conoscere nel precedente procedimento, oppure sono sopravvenuti, dopo che la decisione è divenuta inappellabile, fatti nuovi la cui conoscenza avrebbe comportato una diversa pronuncia”. Una richiesta, quella di rivedere i processi del 2006, che potrebbe essere superflua se Palazzi, nel corso delle indagini che sta per iniziare, decidesse lui stesso di procedere con la revisione (ne ha la facoltà), trovandosi di fronte agli elementi di novità previsti dal codice. La Juve, quindi, osserva con attenzione.

TRANQUILLI – E l’Inter con un filo di inquietudine, anche se la concentrazione è tutta sul Mondiale per club. Dice Moratti: “Una posizione ufficiale dell’Inter? Siamo a livello di dichiarazioni, non so su quali fatti ci si possa basare. Ho letto che potrei essere ascoltato da Palazzi: che mi chiami non ho nulla da nascondere”. Da perdere sì, perché lo scudetto in questione, quello assegnato a tavolino, è un titolo al quale Moratti ha sempre detto di tenere “in modo particolare”, fino a definirlo “il più bello”. Agnelli lo considera il più ingiusto e, con molta freddezza, porterà avanti la battaglia per riprenderselo: “In questi anni abbiamo abusato della pazienza dei tifosi, ora aspettiamo la decisione della giustizia ordinaria”, che secondo i calcoli degli addetti ai lavori del processo di Napoli arriverà ad aprile, il mese del giudizio.

fonte: Tuttosport

Il presidente della Juve, Agnelli (Getty Images)
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