Obiettivo del G20, rafforzare l’economia dei paesi

Nella conferenza stampa conclusiva del vertice di Seul, il presidente americano Barack Obama ha tirato le somme ed ha dichiarato: L’economia globale “è di nuovo sul cammino della ripresa”, tuttavia i risultati “non sono stati abbastanza veloci” e bisogna impegnarsi e fare di più soprattutto per quanto riguarda il campo del lavoro “che è la mia priorità”. “Al G20 si sono ottenuti dei risultati, anche se i commentatori amano mettere in luce le differenze tra i leader, forse perche’ altrimenti questi vertici non sarebbero interessanti”.
LA MONETA CINESE – Tra le questioni rimaste in sospeso, una è quella della sottovalutazione della moneta cinese. A tal proposito Obama ha commentato: “Non è destinata a risolversi immediatamente, ma deve essere risolta e sono fiducioso che questo possa avvenire”. Il presidente americano nella risposta circa una domanda sui cambi ha evidenziato il suo ruolo, parlando dell’incontro tra lui e il presidente cinese Hu Jintao e annunciando un nuovo colloquio a Washington, già stabilito per il prossimo gennaio.
Tuttavia, dopo aver ribadito la positività dello sviluppo e della crescita economica cinese, Obama ha continuato, evidenziando il fatto di come Pechino “spenda un enorme quantità di denaro per mantenere la moneta sottovalutata” e come ciò sia “irritante non solo per gli Stati Uniti ma anche per altri partner commerciali”.
IL COMUNICATO – Si sottolinea quanto sia di fondamentale importanza avviare una transizione “verso un sistema dei cambi più orientato al mercato”. Un messaggio “rivolto a tutti, non solo alla Cina”.
LE CRITICHE ALLA FED – Per quanto riguarda la decisione della Federal reserve di stanziare 600 miliardi di dollari nell’economia Usa, Obama ha detto che la questione “non è stata centrale nelle discussioni del vertice, anche se se ne è parlato ai margini e moltissimo ne ha parlato la stampa”. “Da tutti quello che posso vedere la decisione non ha l’obiettivo di avere un impatto sul dollaro, ma quello di far crescere l’economia” , ha infine concluso.

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