Lazio-Roma, Di Canio ne ha per tutti: “Totti? Rispetto gli anziani. Lotito non è laziale”

LAZIO-ROMA DI CANIO TOTTI LOTITO / MILANO – Ospite del ‘Chiambretti Night’, l’ex calciatore della Lazio, Paolo Di Canio, ha parlato della bandiera della Roma, Totti, e del presidente biancoceleste, Claudio Lotito. “Il tifoso giallorosso – dice riferendosi a Totti – è provinciale, ha bisogno di certi miti perché altrimenti non avrebbe altro. Il loro mito, però, sputa in faccia agli avversari e ‘trancia’ le gambe a un ragazzo di 20 anni. Cosa penso della squalifica? Rispetto gli anziani…”. Poi, è il turno dell’aquila laziale e del presidente: “L’aquila? L’ho detto, secondo me, in questa maniera, si tratta solamente di un animale ammaestrato – le parole riportate da ‘sportmediaset.it’ -. Il simbolo della Lazio, invece, dovrebbe essere felice di volare libera. Lotito è un ex romanista che vendeva biglietti nel giorno dello scudetto giallorosso. Il primato della Lazio? Siamo primi con un gioco che non mi piace, un calcio brutto”.

ESPERIENZE DI VITA – Di Canio, grande protagonista in Inghilterra per molti anni, ha parlato anche delle sue esperienze e ha risposto a chi lo ha accusato di aver lasciato la Lazio per cercare gloria altrove. “Non è una colpa, secondo me, aver fatto delle vere e proprie esperienze di vita, essere andato a giocare in squadre che mi hanno fatto maturare come calciatore ma anche e soprattutto come uomo. Preferisco aver vissuto in questo modo piuttosto che essere stato ghettizzato all’interno della città di Roma, come invece ha fatto qualcun altro che non è riuscito a vestire le maglie gloriose di cui io mi sono fregiato e di cui vado fiero”. Infine due parole sulla Tessera del Tifoso e il pronostico sul derby: “Sono assolutamente contrario a questo provvedimento. In uno Stato civile si dovrebbe salvaguardare l’incolumità delle persone e lasciare liberi i tifosi di seguire la propria squadra del cuore. Quando non si ha questa forza, si deve arrivare per forza a schedare la gente…Come finisce Lazio-Roma? 0-0“.

Alessio Lento

Paolo Di Canio (Getty Images)

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